mercoledì 29 luglio 2020

USD




Siamo piuttosto impegnati in questi giorni a rispondere alle vostre domande sull'indebolimento del dollaro. 
Nel grafico qui sopra lo vediamo contro chf in evidente stato di iper-venduto, preludio ad un probabile rimbalzo tecnico (fino a 0.9315), rimbalzo che comunque non dovrebbe fargli cambiare il trend  principale che per il momento rimane ribassista.

Le cause della debolezza del dollaro sono parecchie, ma pensiamo che il mix tra una politica della FED molto aggressiva ed una conduzione della problematica Covid19 piuttosto approssimativa, sia il detonatore che ha innescato la carica.

In effetti una politica così aggressiva da parte della banca centrale americana non si era mai vista ed il fatto che sia messa di buzzo buono ad acquistare, tra le tante cose, anche obbligazioni di società decotte, ha indispettito non pochi investitori...

Più grave ancora, è la percezione che la strategia adottata per contenere i danni economici del Coronavirus, sia per lo meno deficitaria, con possibili (gravi) ritardi sulla ripresa economica. In effetti la forza dell'euro è spiegabile, anche se con un certo ritardo, all'adozione del recovery fund ma soprattutto grazie ad una gestione della pandemia che, con ogni probabilità,  porterà l'Europa fuori dal pantano prima degli Stati Uniti...



Fatto sta che quanto sopra,  ha innescato un movimento che ha esaltato la correlazione negativa che  ultimamente esiste tra dollaro ed oro. (nel grafico il movimento dell'oro (linea verde) contro il dollar index).

L'oro come avevamo già avuto modo di discuterne, è influenzato positivamente dai seguenti fattori:
  • Le rese reali (resa - inflazione)  che anche sul dollaro sono negative
  • L'avversione al rischio di tanti investitori è palese
  • L'allargamento dei deficit statali (non solo dello stato USA) sono una realtà che peserà
    anche (soprattutto) sulle generazioni future
  • Non da ultimo pare che ci sia una correlazione inversa, che è sempre esistita, tra la quotazione dell'oro e la popolarità del Presidente americano... se i sondaggi non mentono pare che questa correlazione sia confermata.

In buona sostanza non è un gran bel momento per la valuta americana, ma rimane comunque la moneta principale del 90% degli scambi economici a livello mondiale. Noi lo guardiamo con attenzione, ha una febbre da cavallo, ma potrebbe anche guarire (è successo più volte che lo davano per morto). Contro chf controlliamo che non scappi sotto lo 0.91:  per il momento dovrebbe tenere.

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