lunedì 26 aprile 2021

Sell in may and go away


 

Bisogna ammettere  che l'algoritmo di Ned Davis Research (NDR) funziona, per il  momento,  a meraviglia e da inizio anno non ha sbagliato un colpo per quel che concerne le previsioni sul trend dello S&P500 ( e di rimando sulle principali borse mondiali). Se tutto va come ipotizzato da NDR, fra qualche giorno potremmo essere confrontati con un mese di maggio caratterizzato da una correzione, momentanea, quantificabile in 3 o 4 punti percentuali per lo S%P 500 che è al rialzo di 11 punti da inizio anno,  e speriamo molto meno per lo SMI che di  punti YTD ne ha accumulati solo 4. La vera correzione è prevista un po' più in là,  per la fine dell'estate,  dove probabilmente tutto quello che potrà essere scontato nei prezzi delle azioni lo sarà.



Va comunque segnalato, e qui ringraziamo ancora NDR che ha elaborato il grafico estrapolando i dati da 130 newsletters che si occupano di analizzare i mercati azionari, che già oggi ci stiamo spostando in un territorio di "Extreme Optimism" che per essere sostenuto nel tempo necessita di essere costantemente foraggiato da buone notizie. In effetti queste ultime non mancano: segnaliamo i positivi dati macro di mezzo mondo, dove spiccano quelli importanti dei  PMI mai così brillanti,  e soprattutto il trend si nutre dei buoni dati societari che fino ad ora non hanno deluso le aspettative. Per chi non è mai sazio di numeri questa settimana ce ne saranno di  importanti (spiccano Tesla, Amazon, Google , Facebook e  AAPL) e siamo certi che saranno piuttosto appetitosi.

 Ma allora che cosa può contribuire a rompere le uova nel paniere?



E' abbastanza probabile che i rendimenti (soprattutto quelli del Treasury a 10 anni che vedete in immagine), dopo una pausa di qualche settimana,  possono tornare a salire. La nostra convinzione è che presto potremo rivedere delle rese pre-pandemia attorno all'1.8%-2% ed inizieranno a fare concorrenza ai dividendi medi dello S&P500 che si attestano attorno all'1.38%;  ; aggiungiamo che  con un P/E di 32 volte (nel 2019 eravamo a 20) oramai nessuno può dire che i titoli che lo compongono sono ancora a buon mercato.

Sempre più voci circolano attorno all'idea che la FED possa iniziare ad assottigliare gli acquisti di obbligazioni (tapering) già nel quarto trimestre di quest'anno, il che sarebbe decisamente in anticipo sulla tabella di marcia:  facile immaginare dove possono andare le rese in questi  casi... solo verso l'alto.

Ci incuriosisce molto capire quale sarà la reazione dei mercato quando Sleepy Joe (che tanto addormentato non è) presenterà il "piano per le famiglie americane" che prevede di aumentare le aliquote fiscali ai nuclei benestanti che guadagnano più di 400'000 dollari annui  e soprattutto, per coloro che superano il milione di $,  potrebbero essere colpiti da una tassa del 43.4% sulle plusvalenze. Pare che il crollo del Bitcoin di questi giorni sia stato alimentato dall'idea di introdurre una tassa del genere e fondi ed etf se la sono data a gambe levate. Possiamo solo immaginare cosa potrà succedere anche al mercato azionario se Senato e Parlamento daranno l'ok ad un simile aumento. Per il momento il mercato non sembra crederci più di tanto, in effetti è quasi una misison impossible, ma considerati i trilioni che il governo intende spendere da qualche parte, oltre che a stampare dollari come se non ci fosse un domani,  i soldi li dovranno andare a chiedere dove ci sono! Quindi non diamo nulla per scontato... 


venerdì 16 aprile 2021

Reazioni contrastanti

Nel gergo sportivo, quando a tavolino prepari una partita e nella realtà del gioco sei costretto a cambiare tattica e per disperazione  inizi ad improvvisare, si dice che "tutti gli schemi sono saltati" e sarà allora che diventa difficile leggere come la partita andrà a finire. E' più o meno quello che è successo ieri dopo la pubblicazione di una eccellente serie di dati  riguardanti l'economia americana. Il dato che più di tutti ha impressionato è senz'altro quello legato alla vendita al dettaglio che era atteso in forte rialzo ma non a questi livelli (vi ricordiamo che le vendite al dettaglio esprimono circa il 50% dei consumi e questi ultimi contribuiscono al 70% nella formazione del PiL, insomma non sono noccioline) : sicuramente il dato è stato supportato dai sussidi pubblici e da una campagna vaccinale che fa vedere un po' di luce in fondo al tunnel e  nella logica delle cose avrebbe dovuto alimentare speculazioni inflazionistiche e spingere i rendimenti dei Treasury americani al rialzo.




Sorprendentemente, aiutati da acquisti proveniente dall'area asiatica, i rendimenti sono scesi! E' probabile che la flessione sia solo temporanea ma comunque questa reazione ci suggerisce che molte buone notizie (oseremmo dire anche quelle inaspettate...) sono già state prezzate in precedenza: non è un segnale che ci lascia tranquilli e siamo probabilmente in buona compagnia. Basta vedere come certi investimenti difensivi, come l'oro per citarne uno, hanno reagito spingendosi al rialzo. Ma non tutti la vedono allo stesso modo e a fare festa, ci sono pure le borse di mezzo mondo che in diversi casi stanno inanellando record storici uno dietro l'altro (Vedi S&P500 e Dax ...) Insomma, non vi nascondiamo che siamo un po' perplessi e vagamente confusi. Per il momento, da come si stanno mettendo le cose, pensiamo che l'onda vada cavalcata ed è quello che stiamo facendo, ma non ci facciamo sicuramente travolgere dall'entusiasmo e restiamo vigli.



Qualcuno che sicuramente non si sta facendo travolgere  da facili entusiasmi è la borsa Svizzera che sale a piccoli passi (+4.65% ytd) ed è la ritardataria d'Europa (dove le borse crescono oltre il 10%).  Vorrà dire che in caso di correzione perderemo meno ( magra consolazione) oppure che prima o poi qualcuno si accorgerà del ritardo accumulato e recupereremo lo svantaggio. 




Tutto normale invece per quel che concerne il comportamento del dollaro: ad una diminuzione dello spread contro chf e eur, reagisce con un indebolimento... almeno qualche cosa che funziona per il verso giusto...




 Lasciateci concludere questo nostro breve intervento con una nota che qualche trimestre fa avremmo caratterizzato "di colore" e che riguarda la quotazione di questa settimana di Coinbase, una delle principali piattaforme dove si commerciano cryptocurrency: ovviamente la quotazione iniziale, partita da 250$ per azione è schizzata a 420$, è sicuramente impressionante ma la cosa più importante, e noi della vecchia guardia facciamo ancora fatica ad accettarlo, è che il suo sbarco in borsa sta dando sempre più importanza ad un fenomeno, quello delle crypto, che pensavamo fosse solo una colossale speculazione; per il momento forse lo è ancora, ma più passa il tempo più le occasioni per riempire di "contenuti" un involucro che è nato vuoto ci saranno. Basta chiedere ai Turchi se preferiscono la lira nazionale oppure il bitcoin. A questo punto ci stiamo chiedendo se gli Stati (per lo meno quelli occidentali) stiano dormendo sugli allori, oppure ritengono che il futuro controllo della massa monetaria  non sarà più un compito delle banche centrali e passerà nelle mani dei privati.


Buon week end!! 






domenica 11 aprile 2021

Earning season


 

Non capita di frequente osservare come una buona parte delle performances delle borse europee hanno, per il momento, superato quelle americane e asiatiche. Evidentemente qualcuno si è finalmente accorto del "ritardo" cronico dei mercati del nostro continente nei confronti dei competitors e l'attuale predilezione per i titoli ciclici (che però ci sembra stia rallentando...) ha convinto gli investitori a puntare qualche euro supplementare in Europa e sono stati ripagati.

La borsa Svizzera purtroppo fa difetto, ma se come abbiamo più volte sottolineato, ci dimentichiamo  dei tre big (Rog, Novn e Nesn) il risultato è di tutto rispetto:


Nelle ultime settimane il trend a corto è ben impostato al rialzo e siamo ad un soffio dalla resistenza a 11'262 punti. Avremmo preferito che questo trend fosse supportato da volumi maggiormente al rialzo (vedi freccia rossa) per sottolinearne la significanza ma non lamentimoci ad oltranza e godiamo di questa fase positiva. Ovviamente un calo dei volumi ci fa stare con le antenne ben drizzate...

Insomma, come aveva previsto anche il modello di Ned Devis, aprile è partito bene.

Durante la settimana appena trascorsa, Biden ce l'ha messa tutta per tranquillizzare gli investitori e continua a ripetere che di inflazione al rialzo se ne vedrà poca e se di inflazione ce ne sarà, non durerà molto. Per il momento gli investitori sembrano credergli e da qualche giorno hanno smesso di vendere a piene mani Treasury: possimao confermare che per il momento i rendimenti del decennale si muoveranno tra un 1.60% ed un 1.80% (il 2% non è per domani anche se crediamo ancora che sarà l'obiettivo dei prossimi mesi).

Questa pausa nella salita dei rendimenti (che si è manifestata anche in Europa) ha portato ad un leggero indebolimento del dollaro (anche contro euro):



L'attuale correlazione tra i rendimenti del TB10 anni (linea rossa) ed il dollaro è evidente.


Dicasi lo stesso per euro/chf che nel grafico lo vediamo correlato al Bund tedesco a 10 anni (linea rossa).


Come vi avevamo già preavvistato la scorsa settimana, digerito il probabile aumento delle tasse per le società USA proposto da Biden, assimilata l'idea di una inflazione crescente anche se solo momentanea e considerati i progressi vaccinali, l'unica cosa che potrebbe scuotere i mercati sono gli utili aziendale che a partire dalla prossima settimana entrano nel vivo della questione.

Abbiamo dato un'occhiata a quelle che sono le aspettative degli analisti per le società dello S&P 500 e si aspettano un deciso miglioramento degli utili per il primo trimestre,  pari ad una media del +24.5% che se fosse confermata sarebbe il maggior aumento dal Q3 del 2018, media che è già stata revisionata nelle scorse settimane in quanto al 31.12.2020 ci si aspettava un aumento del 15.8%. Insomma, chi è capace di leggere tra le righe dei bilanci è decisamente positivo,  ma ricordiamoci sempre che il paragone va fatto con il trimestre dell'anno precedente dove eravamo stati confrontati con una decrescita per il Q1 del 15% (che saranno poi seguite da un -31.6% nel Q2 e -5.7% nel Q3).  Un aumento importante degli utili, dopo  i poco brillanti trimestri precedenti, lo si attendeva...

Di norma, oltre alla pubblicazione dei dati trimestrali,   le aziende si preoccupano  di farci sapere cosa si aspettano per i trimestri a venire ( le famose guidance) che lo scorso anno in molti casi non sono state dichiarate per mancanza di chiarezza sull'evoluzione degli affari a causa della pandemia. Spesso le guidance sono più importanti dei numeri trimestrali e non pubblicare nulla a tal proposito non è un bel segnale (è come guidare a occhi chiusi e non si sa dove si andrà a sbattere). 

Quindi mai come in questo trimestre prendere conoscenza dei numeri e soprattutto ascoltare i Ceo's su come vedono lo sviluppo futuro dei loro affari sarà importante.

A tal proposito qualcuno di voi ci ha chiesto dove è possibile vedere in internet la pubblicazione dei dati societari. A noi non dispiace il servizio (gratuito) proposto da Yahoo finance; provate a cliccare sul linnk che trovate qui sotto:

Utili aziendali


Vi viene mostrata questa videata:



Potete scegliere, cliccando su  Event filters, la "Region is" selezionando i paesi che vi interessano oppure se siete interessati ad una singola società potete insere il simbolo della stessa in "Find earnings for symbol" (vedi lente).

Già che ci siamo, l'applicazione degli utili societari, é un sotto capitolo di Events calendar dove troviamo oltre agli  utili societari, anche altri eventi che possono essere di vostro interesse. Provate a cliccare su 

Events calendar 

Se la cosa è di vostro interesse ovviamente vi consigliamo di memorizzare  i links nei vostri Preferiti.


Buona settimana!

sabato 3 aprile 2021

Il secondo trimeste è già iniziato


Il primo trimestre del 2021 l'abbiamo alle nostre spalle... A noi pare sia passato in un batter d‘occhio e l'impressione è che il tempo sia in costante accelerazione. Avremmo gradito uno sprint simile anche per la borsa svizzera, ma ci dobbiamo accontentare di quello che passa lo SMI,  ovverosia un +3.87%, che non sembra male ma in classifica ci relega all‘ultimo posto delle borse europee. E‘ vero che il 60% dell'indice è composto da 3 titoli (Rog, Novn e Nesn) che non hanno proprio brillato, ma considerato l'attuale interesse degli investitori per i titoli ciclici, che nello SMI proprio non mancano, ci viene da dire forse abbiamo mancato un'occasione. Comunque sia, siamo sopra i fatidici 11'000 punti e sembra che sopra quella linea vogliamo restarci. Dai, va bene anche così; abbiamo ancora un trimestre per portarci a livelli superiori (Ned Devis Research dixit) anche se non sarà una passeggiata.

Molti mercati in questi giorni hanno festeggiato i loro record storici (S&P500 e DAX per citarne due) galvanizzati dall'idea che presto saremo fuori dalla crisi pandemica. Oramai molte notizie positive sono scontate dal mercato, i contrarian a quanto pare stanno già affilando i coltelli,  e noi in effetti ci stiamo domandando dove le borse troveranno il carburante per continuare a crescere.

Infatti diamo per scontato:
  • I dati macroeconomici testimoniano un po' ovunque che l'economia sta migliorando. Un esempio per tutti: ieri sono stati resi noti i dati sulla disoccupazione americana che è anocra al 6% ma dimostra di essere in costante miglioramento. Per marzo si attendevano 675'000 nuovi posti di lavoro e ne sono stati creati 916'000, non male. Qualcuno poi dirà che bisogna guardare anche alla qualità dei posti creati spesso non eccelsa, vero, ma intanto la gente lavora.
  • La campagna vaccinale sta proseguendo a pieno regime soprattutto negli USA (e si vede) un po' meno in Europa, ma il ritardo non è tragico: un paio di mesi, forse tre ma per fine estate le cose dovrebbero andare meglio anche da noi.
  • Biden ha iniziato a scoprire le carte: l'impegno è colossale, servono soldi che verrano presi a prestito ma non solo. Il fisco allungherà le sue mani nelle tasche delle aziende (la tassazione passerà dal 21% al 28% ma qualcuno dice che l'aumento potrebbe essere anche minore) e in quelle dei benestanti (coloro che hanno un reddito superiore ai 400'000 dollari annui).  All'idea di un aumento delle tasse a quanto pare le borse USA non hanno fatto una piega.
  • Si stanno anche abituando all'evidente aumento delle rese obbligazionarie che sono in ascesa per paura di un ritorno dell'inflazione: vero è che i rendimenti sono ancora piuttosto bassi ma il trend rialzista è appena iniziato. E' un movimento che normalmente non piace troppo alle borse ma per il momento pare non sia così (fatto salvo per il Nasdaq che un po' ne ha sofferto...). Già che stiamo parlando di aumento dei rendimenti, attualmente l'effetto più evidente è che dollaro ed euro si stanno rafforzando contro chf (clicca sui grafici per una miglior visione).

Insomma, se nemmeno l'idea di un rialzo delle tasse e l'ascesa delle rese pare non sia sufficiente per scalfire l'ottimismo di chi investe in borsa, cosa potrebbe fare cambiare loro opinione?

A breve probabilmente una sola cosa: i numeri aziendali del primo trimestre di quest'anno in combinazione con l'outloock per quelli a venire. Sarà soprattutto interessante ed importante sapere se le aziende sono tornate ad avere una certa qual visibilità sugli utili futuri o sono ancora costrette, come molte hanno fatto nei trimestri dominati dalla pandemia, a sospendere il giudizio (non sarebbe un bel segnale).
Siamo inoltre curiosi di sapere se il ritardo accusato dall'Europa nella somministrazione dei vaccini abbia in un qualche modo avuto una influenza negativa sui risultati aziendali: da come si stanno muovendo le borse del nostro continente nelle ultime settimane non sembrerebbe ma noi vorremmo vedere i numeri... 

A tutti auguriamo buona Pasqua!