sabato 3 aprile 2021

Il secondo trimeste è già iniziato


Il primo trimestre del 2021 l'abbiamo alle nostre spalle... A noi pare sia passato in un batter d‘occhio e l'impressione è che il tempo sia in costante accelerazione. Avremmo gradito uno sprint simile anche per la borsa svizzera, ma ci dobbiamo accontentare di quello che passa lo SMI,  ovverosia un +3.87%, che non sembra male ma in classifica ci relega all‘ultimo posto delle borse europee. E‘ vero che il 60% dell'indice è composto da 3 titoli (Rog, Novn e Nesn) che non hanno proprio brillato, ma considerato l'attuale interesse degli investitori per i titoli ciclici, che nello SMI proprio non mancano, ci viene da dire forse abbiamo mancato un'occasione. Comunque sia, siamo sopra i fatidici 11'000 punti e sembra che sopra quella linea vogliamo restarci. Dai, va bene anche così; abbiamo ancora un trimestre per portarci a livelli superiori (Ned Devis Research dixit) anche se non sarà una passeggiata.

Molti mercati in questi giorni hanno festeggiato i loro record storici (S&P500 e DAX per citarne due) galvanizzati dall'idea che presto saremo fuori dalla crisi pandemica. Oramai molte notizie positive sono scontate dal mercato, i contrarian a quanto pare stanno già affilando i coltelli,  e noi in effetti ci stiamo domandando dove le borse troveranno il carburante per continuare a crescere.

Infatti diamo per scontato:
  • I dati macroeconomici testimoniano un po' ovunque che l'economia sta migliorando. Un esempio per tutti: ieri sono stati resi noti i dati sulla disoccupazione americana che è anocra al 6% ma dimostra di essere in costante miglioramento. Per marzo si attendevano 675'000 nuovi posti di lavoro e ne sono stati creati 916'000, non male. Qualcuno poi dirà che bisogna guardare anche alla qualità dei posti creati spesso non eccelsa, vero, ma intanto la gente lavora.
  • La campagna vaccinale sta proseguendo a pieno regime soprattutto negli USA (e si vede) un po' meno in Europa, ma il ritardo non è tragico: un paio di mesi, forse tre ma per fine estate le cose dovrebbero andare meglio anche da noi.
  • Biden ha iniziato a scoprire le carte: l'impegno è colossale, servono soldi che verrano presi a prestito ma non solo. Il fisco allungherà le sue mani nelle tasche delle aziende (la tassazione passerà dal 21% al 28% ma qualcuno dice che l'aumento potrebbe essere anche minore) e in quelle dei benestanti (coloro che hanno un reddito superiore ai 400'000 dollari annui).  All'idea di un aumento delle tasse a quanto pare le borse USA non hanno fatto una piega.
  • Si stanno anche abituando all'evidente aumento delle rese obbligazionarie che sono in ascesa per paura di un ritorno dell'inflazione: vero è che i rendimenti sono ancora piuttosto bassi ma il trend rialzista è appena iniziato. E' un movimento che normalmente non piace troppo alle borse ma per il momento pare non sia così (fatto salvo per il Nasdaq che un po' ne ha sofferto...). Già che stiamo parlando di aumento dei rendimenti, attualmente l'effetto più evidente è che dollaro ed euro si stanno rafforzando contro chf (clicca sui grafici per una miglior visione).

Insomma, se nemmeno l'idea di un rialzo delle tasse e l'ascesa delle rese pare non sia sufficiente per scalfire l'ottimismo di chi investe in borsa, cosa potrebbe fare cambiare loro opinione?

A breve probabilmente una sola cosa: i numeri aziendali del primo trimestre di quest'anno in combinazione con l'outloock per quelli a venire. Sarà soprattutto interessante ed importante sapere se le aziende sono tornate ad avere una certa qual visibilità sugli utili futuri o sono ancora costrette, come molte hanno fatto nei trimestri dominati dalla pandemia, a sospendere il giudizio (non sarebbe un bel segnale).
Siamo inoltre curiosi di sapere se il ritardo accusato dall'Europa nella somministrazione dei vaccini abbia in un qualche modo avuto una influenza negativa sui risultati aziendali: da come si stanno muovendo le borse del nostro continente nelle ultime settimane non sembrerebbe ma noi vorremmo vedere i numeri... 

A tutti auguriamo buona Pasqua!




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