domenica 11 luglio 2021

Settimana importante in arrivo...


 Questa settimana abbiamo toccato con mano quanto sia diventato inquieto il mercato: il VIX (il famigerato indice della paura...), per quanto sia ancora a livelli molto bassi, ci propina degli strappi verso l'alto che possono essere equiparati a delle micro reazioni di panico determinate da notizie non sempre confortanti o difficili da interpretate; insomma sta diventando più instabile.

I motivi principali di questa instabilità li conosciamo:

  • Il cambio di atteggiamento della FED nei confronti del tapering e di un eventuale aumento dei tassi che è diventato molto meno talebano: fino a qualche mese fa, l'idea di un assorbimeno o di un rialzo, erano inconcepilbili prima del 2023. Oggi un po' meno.
  • La crescita dell'economia (soprattutto quella made in USA) è buona, ma si fa sempre più largo l'idea che il picco sia stato raggiunto.
  • Le varianti del covid 19 (soprattutto la Delta) preoccupano e i vaccinati sono ancora troppo pochi.
Un esempio della difficoltà di leggere correttamente la realtà economica ce lo dà ancora una volta il Treasury a 10 anni. Infatti  i rendimenti si stanno muovendo in maniera apparentemente  anomala: 



A quanto pare l'economia, dopo la crisi pandemica,  si sta riprendendo tanto velocemente  da esser riuscita a resuscitare persino l'inflazione (la grande assente degli ultimi 10 anni) ed  obbligando la FED ad aprire la discussione a riguardo di un tapering anticipato; idem per quel che concerne un aumehto dei tassi. Con queste premesse la logica ci dice che i rendimenti dovrebbero essere vicini al 2% (cerchio rosso)  o sù di lì. Ci stavano andando, ma dopo il picco di maggio a 1.75%,  son tornati a scendere accelerando addirittura il movimento negli ultimi giorni. Come mai, non è facile da spiegare,  ma sarebbe importante capire bene cosa sta succedendo. Il Treasury americano sta tentando di dirci qualche cosa? 

Per numerosi economisti, la rincorsa al Treasury,  è dovuta alla visione di una economia che difficilmente può svilupparsi oltre e che ritornerà sui suoi passi. Se così fosse, dovremo vedere nei prossimi mesi un PIL meno brillante, un'inflazione ritornare a livelli più sostenibili e registreremo utili societari meno corposi. Il classico scenario che potrebbe mettere fine al rialzo delle borse. Chi ha paura di una prospettiva simile è spinto all'acquisto di beni rifugio e il TB è uno di quelli. Una resa, anche solo dell'1.5%, è considerata accettabile.

Ma è uno scenario verosimile?



  Ammesso, ma non sempre concesso, che le borse sono lo specchio dello stato di salute di una nazione, abbiamo paragonato quella Americana (S&P500 normalizzato) con quella Cinese (CSI normalizzato)  ed è evidente che qualche cosa nel paese asiatico si è inceppato. In effetti qualche difficoltà devono averla,  tanto da convincere questa settimana la banca centrale Cinese a concedere una riduzione delle riserve obbligatorie delle banche nel tentativo di riattivare il credito a favore delle società. Speriamo che sia una mossa azzeccata anche perché, ma lo diciamo a denti stretti, senza una Cina che cresce è difficile che anche alle nostre latitudini si possa tenere il passo. 


Diamo ora un'occhiata alle borse.



Ci rendiamo conto che con i nostri commenti sembra che siamo parecchio negativi e ci aspettiamo chissà quali scrolloni in borsa. In effetti potrebbero anche esserci ma per il momento noi crediamo che il mercato possa avere ancora una chance per crescere. Lo pensiamo non perché lo dice il modello di Ned Devis,  ma semplicemente perché fino ad oggi NON abbiamo ancora l'evidenza di un cambio del trend che avremo quando il grafico scenderà sotto la linea rossa. 
E' indubbio che siamo in presenza di un mercato dominato più dagli speculatori, che dalla giostra per il momento non hanno voglia di scendere, che da investitori seri che guardano al lungo termine. Le reazioni alla buone e soprattutto alle cattive notizie saranno sempre importanti e la volatilità aumenterà di pari passo all'aumentare dell'indice. 
Per il momento i 4500 punti sono ancora possibili (venerdi lo S&P500 ha chiuso a 4369 punti) ma la settimana entrante sarà estremamente importante.

Martedi verranno rilasciati i numeri riguardanti l'inflazione sia in Europa che in America e capiremo meglio a che punto siamo. Mentre in settimana inizia il via alla pubblicazione degli utili societari americani con le grandi banche che verosimilmente usciranno con numeri incoraggianti.



La Bank of America ha pubblicato questo grafico piuttosto significativo: le attese per la crescita degli utili delle società sono importanti e per questo motivo i risultati dovranno essere stellari per giustificare l'attuale prezzo delle azioni. Incrociamo le dita. Immaginiamo che non vi sia sfuggita la previsione per gli utili dei trimestri a seguire...


Un'occhiata alla borsa Svizzera la diamo sempre: il trend è chiaramente laterale ma per il momento sembra tenere. Sotto gli 11'870 iniziamo a preoccuparci.

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