domenica 20 agosto 2023

Guai made in China


 Non vi nascondiamo che abbiamo passato tutta la settimana a cercare di capire cosa sta succedendo ai mercati azionari che da un paio di settimane stanno mostrando una certa debolezza che non ci lascia tranquilli: in 15 giorni lo S&P500 ha perso 2.82%, il Nasdaq il 5.91%, lo Stoxx50 il 3.17% e lo SMI il 2.42% (!).


Per il momento il VIX rimane ancora sotto il 20 (che consideriamo una confort zone), ma anche lui, dal mese di agosto,  ha iniziato a mostrare qualche segnale di inquietudine...

Siamo consapevoli che l'ottavo mese dell'anno è sempre stato uno dei più deboli; mancano i volumi ma oramai anche la storia della scarsità dei movimenti lascia un po' il tempo che trova: oggi la maggior parte delle transazioni azionarie sono influenzate dall'attività degli algoritmi e questi in vacanza non ci vanno mai...



Persino lui, l'infallibile Ned Davis, pare non aver messo in linea di conto qualche variabile e la correzione del mese di agosto non avrebbe dovuto essere di questa ampiezza. Quali siano gli elementi che non sono stati catturati dall'algoritmo di ND ovviamente non lo sappiamo. Quel che possiamo fare, per aiutarci a capire,  è mettere in fila qualche evento che, da solo o in una combinazione con altri, ha generato questa fase ribassista. Alcuni di questi eventi sono dei vecchi amici, tenaci e persistenti, altri sono un novità anche se non costituiscono una sorpresa a tutti gli effetti. Iniziamo da questi ultimi.


  • Evergrande, il colosso delle costruzioni cinese ad un passo dal fallimento nel 2021, ha fatto ricorso negli USA al Chapter 15 che permette alle società estere di tentare di ristrutturare il proprio debito prima di dichiararsi completamente fallite. In gioco ci sono 19 miliardi di dollari di debiti che, come è molto probabile che sia,  potrebbero non venir onorati... Purtroppo Evergrande è in buona compagnia poiché anche la sua diretta concorrente Country Garden si trova in una situazione simile e sta disperatamente cercando denaro per ottemperare ai suoi obblighi: per farlo ha tempo fino alla fine del mese di agosto... Nel frattempo Moody's si è portato avanti con i lavori ed ha già declassato il debito della Country Garden che ora è considerato ad "altissimo rischio". Ancora una volta i guai arrivano o stanno per arrivare dalla Cina e da quel settore immobiliare che è sì un motore di sviluppo economico irrinunciabile,  ma quando va fuori giri è portatore di grossi guai. Xi Jinping ha cercato di gettare acqua sul fuoco ("Dobbiamo mantenere una pazienza storica e insistere nel compiere progressi costanti e graduali") ma nel frattempo dubitiamo, se vuol essere coerente, che abbia voglia di metter mano al portafoglio iniettando liquidità a favore delle società immobiliari. La Cina è quindi di nuovo alle prese con una crisi che non va sottovalutata e vedremo cosa il suo Presidente si deciderà a fare per toglierla dai guai... Per il momento ha proibito la pubblicazione dei dati sulla disoccupazione giovanile e se il bel tempo si vede dal mattino, siamo autorizzati ad aumentare il nostro livello di guardia e a diminuire la nostra propensione al rischio...


  •  Il dollaro si sta (finalmente) rafforzando: l'aumento dei rendimenti sulla valuta americana inizia ad attrarre investitori come è giusto che sia. Non sono molte le monete che danno un rendimento reale positivo ed il dollaro inizia ad essere tra queste. E' risaputo che un dollaro forte è foriero di una serie di effetti collaterali negativi che ben conosciamo: riduce la competitività delle esportazioni americane, attenua il reddito delle società multinazionali e rende più costose un gran numero di materie prieme. Fuori dagli USA, chi si è indebitato in dollari (stati o aziende) non sarà contento mentre chi cerca un reddito decente trova nel dollaro una valida alternativa, ovviamente drenando liquidità da altre forme di investimento non da ultimo le azioni.
  • Già che stiamo parlando di dollaro, date un'occhiata ai rendimenti dei Treasury: il due anni (in rosso) sembra voler andare sopra il 5% ed anche il 10 anni (in nero) sta seguendo a ruota. La pubblicazione delle minute della FED di mercoledì hanno evidenziato come la lotta all'inflazione sia ancora un obiettivo fondamentale della banca centrale americana e di tagli ai tassi non se ne parla, anzi... si sta facando strada l'idea del "no landing", vale a dire che la temuta recessione potrebbe anche non esserci. Le forti vendite al dettaglio del mese di luglio (+0.7%, attesa: +0.4%) sembrano avvalorare questa tesi . Di per sé è di certo una buona notizia ma lascia aperta la strada ad ulteriori rialzi dei tassi ed infatti si sta iniziando a discutere di un terminal rate al 6%... vero o falso che sia,  il solo parlarne rende i mercati azionari nervosi.

Anche in Europa la situzione sul fronte dell'inflazione non è proprio rosea: globalmente siamo fermi al 5.3% e si fatica a scendere: è vero che siamo tutti in vacanza e si spende, sentra troppi patemi d'animo, per viaggiare, mangiare e bere  che sono poi le principali fonti del nostro attuale rincaro. Prima o poi le ferie saranno finite e si rientrerà (forse) nella normalità , ma questo per il momento le statistiche ancora non lo sanno e per quanto l'ipotesi è realista non è sufficiente per far calare la guardia alla BCE. Poi, se andremo avanti di questo passo, è probabile che l'Europa entrerà in una recessione prima dell'America (ammesso e non concesso che gli USA in recessione ci andranno) e quindi il quadro di riferimento della Lagarde rischia di complicarsi parecchio... Le borse già lo sanno...

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La prossima settimana potrebbe essere movimentata da due eventi:
  • Mercoledì Nvidia pubblicherà i dati del secondo trimestre: le aspettative sono stellari e proprio per questo se i risultati sono anche di una virgola sotto quanto preventivato,  aspettiamoci un bello scossone al ribasso. Ovviamente facciamo il tifo per la situazione opposta: siamo dei grandi fans delle sorprese positive e con tutta la fantasia che si è concentrata attorno all'Intelligenza Artificiale non dovrebbe essere così difficile rispettare il pronostico. Dita incrociate!
  • Venerdì, dall'amena località di Jackson Hole, Powell prenderà la parola in tarda mattinata: abbastanza prevedibile immaginare cosa ci dirà ma è comunque un evento che il mercato guarda con un certo interesse. Considerata l'atmosfera rilassata, che di norma permea questo evento, potrebbe anche essere indotto, suo malgrado, a lasciarsi sfuggire qualche indiscrezione...
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Un'occhiata ai grafici la vogliamo dare comunque. Teniamo presente due cose:
  • venerdì era giorno di scadenza opzioni che notoriamente sfalsa il consueto sviluppo dell'attività di trading: di norma possiamo constatare un aumento della volatilità e sovente osserviamo movimenti "strani" al limite dell'inspiegabile. Chi ha seguito l'andamento di Roche venerdì se ne sarà accorto... Per darvi un'idea dei movimenti del mercato delle opzioni, solo negli USA sono stati movimentati più di due trilioni di contratti... E' un mondo parallelo che prendiamo poco in considerazione ma temiamo che là dentro si possano nascondere pericoli che noi umani non siamo in grado di percepire...
  • Se guardiamo le medie mobili dobbiamo ammettere di non essere proprio tranquilli: in America i due indici principali, dopo aver sfondato al ribasso quella dei 50 giorni,  sono in rotta verso la media mobile dei 100 giorni e speriamo che faccia da supporto. In Europa la situazione sembra putroppo più complessa: tutte le medie mobile sono state sfondato ed ora stiamo cercando di capire dove sono posizionati i supporti. Non bello da vedere...


Per quanto riguarda lo S&P500 (+13.81% ytd) possiamo salutare il supportino a 4452 e stiamo diretti verso la media mobile dei 100 giorni (in verde) che potrebbe fare da supporto momentaneo; se non tiene andremo a far visita al supporto dei 4200 punti... La correzione (fatto salvo per venerdì ma sapiamo il perché) è avventua con volumi al ribasso e questo è una buona cosa, ma non ci basta...  considerato che siamo quasi in ipervenduto, vogliamo vedere un rimbalzo la prossima settimana. (Nvidia permettendo...).


Anche il Nasdaq (+26.98% ytd) sta facendo rotta verso i 13'000 punti che corrisponde ad un livello di supporto abbastanza convincente.  La dinamica è molto simile a quella dello S&P500... vedremo se Nvida riuscirà a fare il miracolo.



Delicatissima la situazione dell'Eurostoxx50 (+11.05% ytd): dopo essersi bevuto come fosse acqua le medie mobili a 50 e 100 giorni, si è adagiato sul supporto dei 4'220 punti incappando nella media mobile dei 200 giorni che anch'essa fa da supporto...se non rimbalza in queste condizioni... abbiamo un problema...



 Vogliamo solo sperare che quanto successo venerdì al nostro indice SMI (+1.02% ytd) sia solo l'effetto della giornata di scandenza opzioni. Di movimenti "strani" ne abbiamo visti parecchi, uno su tutti come detto è quello di Roche che si è comportata più da tecnologico che non da farmaceutico... Il livello dei 10'840 punti è importante ma temiamo, considerato il movimento in essere, che l'obiettivo più probabile sia quello del grosso supporto a 10'700... quindi dopo una correzione di circa un punto e mezzo e dovremmo trovare un po' di pace. Ovviamente abbiamo azzerato la performance da inizio anno e questo ci brucia parecchio. Ci consoliamo con la rivalutazione del franco svizzero ma non ci basta. I volumi sono inesistenti, siamo ad un passo dall'ipervenduto... prima o poi qualcuno vorrà accorgersi che esistiamo...

Buona domenica (con le temperature in netto ipercomprato...)!

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