"Non avrei mai pensato che la situazione (a riguardo dei dazi, ndr) potesse sfuggire di mano in questo modo!" E' quanto ha affermato Ermotti, CEO di UBS, un paio di giorni fa e probabilmente non era il solo a pensarlo. E' abbastanza evidente che qualche peso massimo di Wall Street e d'intorni in questi giorni deve aver bussato alla porta della Casa Bianca cercando di riportare un Trump poco controllato (anche nel linguaggio...) con i piedi per terra; in effetti qualche cosa hanno ottenuto:
- Rinvio dei dazi reciproci di 90 giorni.
- Mantenimento dei dazi di base al "10%".
- Aumento dei dazi al 125% solo per la Cina.
Reazione dei mercati:
...e le borse americane si sono impennate (nell'immagine lo S&P500 che ieri, dopo l'annuncio, ha guadagnato il 9.52%).
Che cosa devono aver detto al presidente degli Stati Uniti d'America non è dato a sapere ma sicuramente qualcuno gli avrà mostrato il grafico seguente:
In un batter d'occhio, i rendimenti del Treasury a 10 anni, dopo aver ritoccato a più riprese i dazi ai cinesi fino a portarli al 125%, sono schizzati dal 3.8% fino a lambire il 4.5%. Di norma, quando il caos regna sui mercati finanziari il rendimento dei Treasury tende a scendere non a salire... Evidentemente un campanello d'allarme deve essere suonato...
I fattori che possono spingere i rendimenti al rialzo possono essere molteplici e tra i più probabili segnaliamo:
- Il mercato si sta convincendo che un periodo di stagflazione (inflazione al rialzo ed economia al ribasso) sta per arrivare ed il rincaro avrà un occhio di riguardo da parte della FED che aumenterà i tassi: gli investitori si stanno già liberando di una parte delle obbligazioni a 10 anni.
- La banca centrale americana non interviene in quanto sta cercando da mesi di ridurre il suo bilancio.
- I forti ribassi delle quotazioni azionari hanno attivato i margin call obbligando chi ne è colpito a vendere ciò che ha in attivo (Treasury, oro, posizioni azionarie ancora in guadagno, apporto di liquidità ecc, ecc,..) al fine di rientrare nei margini. Questa opzione è molto probabile...
- E' la risposta del governo cinese ai dazi americani? E' seduto su 760 miliardi di debito pubblico americano e quale ritorsione al 125% ha iniziato a vendere? Per il momento non ne abbiamo la certezza ma è anche in questo caso abbastanza probabile...
- Altra arma micidiale in mano ai cinesi: la svalutazione dello yuan, non solo ci stanno pensando... la stanno già mettendo in atto!
Insomma qualcuno ha convinto Trump che era cosa buona e giusta tirare un pochino il freno a mano e così è stato... Ovviamente la reazione positiva c'è stata pure il giorno dopo e le borse asiatiche ed europee hanno aperto con dei forti rialzi che hanno fatto bene al cuore ma che non ci devono indurre in comportamenti troppo spensierati:
Prendiamo lo SMI (ma qualsiasi altro indice europeo ha fatto lo stesso movimento): ha chiuso mercoledì in zona 10'900 punti, in apertura giovedì si è issato fino agli 11'800 e a metà seduta aveva già perso la metà dei 900 punti accumulati. Mentre stiamo scrivendo il ribasso si è accentuato e alle 16 l'indice segnava 11'300 punti.
Insomma il messaggio è chiaro: per coloro che durante questa correzione non sono più riusciti a farsi una dormita decente, il rimbalzo di oggi può essere utilizzato per alleggerire le posizioni. Per i più sportivi, se hanno un orizzonte a lungo termine, si può invece pensare di iniziare, cum grano salis, ad accumulare qualche azione ma senza lasciarsi prendere la mano.
Conoscendo Trump, 90 giorni di tregua ci sembrano un'eternità e di certo la bocca chiusa non la terrà per un pezzo... Ci pare anche impensabile che in un lasso di tempo così corto tutte le nazioni che intendono trovare un compromesso con le autorità americano, e sono tante, abbiano il tempo di farlo. Quindi è probabile che avremo di certo una volatilità accentuata che rende la borsa (ma anche il mercato obbligazionario) un posto che non è fatto per i deboli di cuore.
Gettiamo una veloce occhiata agli indici:
Lo S&P500 ha rischiato, con una correzione di oltre il 20% dai massimi, di entrare in un mercato orso. Con la reazione di ieri ha recuperato la metà della perdita ma due punti e mezzo li sta già perdendo oggi dalla sua apertura. Come detto, saranno in molti che approfittano di questo rimbalzone per alleggerire le posizioni. Ci vuole prudenza.
Discorso valido anche per il Nasdaq che ieri ha visto i M7 mettere a segno recuperi importanti (anche del 20%) ma oggi sono già venduti...
L'Eurostoxx50 ha un supporto a 4'500 e dovrebbe tenerlo. Saremmo molto contenti di vederlo fluttuare tra i 4660 e i 5020... Sappiamo che l'Europa ha pronta una risposta adeguata ai dazi di Trump ma, giustamente, la via negoziale sembra anche a noi quella giusta...
La mazzata lo SMI l'ha presa l'altro ieri con Roche e Novartis... è bastato accennare ai dazi sui farmaci per mandare in tilt le due società e di conseguenza anche il nostro indice. Stamani rimbalzo molto gradito ma, come detto, necessitiamo di prudenza... metà della ripresa si è già volatilizzata...
Cercheremo di tenervi aggiornati pure nei prossimi giorni sperando di capire per bene cosa sta succedendo... Non facile.
Buona serata!
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