Rieccoci nuovamente alla fine di un'ulteriore settimana noiosissima, tutta incentrata su cosa avrebbe detto Powel a Jackson Hole a proposito di quella che sarà la futura politica monetaria della FED... Francamente non avevamo molte aspettative: Powel ha le mani legate e qualsiasi politica, che non fosse quella dei bassi tassi di interesse per un periodo molto lungo che si avvicina all'eternità, sarebbe stata mal digerita da chiunque, mercati finanziari in primis.
Il Nostro sembra convinto che presto o tardi ci sarà un ritono d'inflazione che si mangerà un pezzetto dell'enorme debito pubblico che l'America sta accumulando, ma lo ha detto quasi sperandoci più che credendoci e la cosa inizia, se non lo è già, a diventare preoccupante.
Un rialzo dell'inflazione sembra comunque una chimera con l'attuale efficienza dei mezzi di produzione ed una domanda di beni e consumi ridotta. Parrebbe quindi che l'unica via percorribile per un rialzo dell'inflazione sia quella dell'indebolimento del dollaro che in effetti è già in corso da parecchi mesi... ( lo vediamo dopo con un paio di grafici).
Il grafico dello SMI qui sopra proposto ci mostra un persistente movimento laterale che segue la freccia blu ( che abbiamo disegnato un paio di mesi fa...) e per il momento non c'é verso di uscire da questa dinamica confermata anche da volumi non eccezionali. Vedremo nelle prossime settimane se sul fronte vaccini e/o elezioni americane si muoverà qualche cosa in grado di influenzare anche le borse; per il momento speriamo di non soccombere alla monotonia...
Ma vediamo cosa succede dall'altra parte dell'Atlantico... gettiamo un'occhiata allo S&P500:
...ecco che in questo caso qualche cosa che ci potrebbre anche squotere dal nostro torpore sta succedendo: la dinamica della borsa americana è ben diversa e durante questa settiamna abbiamo visto i massimi storici dello S&P500, bello ma anche un pochino inquietante : l'indice RSI (cerchio rosso) indica un marcato ipercomparto, i volumi sono piuttosto sostenuti ma soprattutto abbiamo preso nota di un P/E che ha superato il 27 e che rende il mercato americano piuttosto ben pagato se non addirittura entrato in zona bolla...
...come indicato da questo grafico (clicca sopra per una miglior visione). A questo punto sarebbe anche il caso di non dormirci troppo sopra e tenere gli occhi ben aperti: sappiamo quanto una correzione negli USA ha il potere di far tremare anche le sonnolenti borse europee...
L'evento di maggior rilievo al quale stiamo andando incontro sono le elezioni americane: quel che ci sembra di capire, è che non saranno una passeggiata né per Trump, né per Biden... il secondo sembra dominare per il momento i sondaggi, ma il clima in America inizia, magari pilotato ad arte, a surriscaldarsi e lo constatiamo ogni giorno che passa: insicurezza e violenza stanno aumentando e questo tutto a vantaggio dei repubblicani... vedremo.
Sulla scora delle dichiarazioni di Powel il dollaro contro chf si è riportato sui minimi dell'anno. E' fondamentale che riesca a confermare il livello di 0.90 centesimi sotto il quale si apre la strada che lo potrebbe portare a 0.87. Come detto saremo venditori solo se va sotto 0.90, ma bisogna ammettere che il trend non ci lascia proprio tranquilli...
Anche contro euro la debolezza del dollaro è lì da vedere: sta consolidando tra 1.1850 e 1.1939 e per il momento non sembra avere ancora la forza di oltrepassare 1.20, ma se dovesse essere il caso 1.24/1.25 è il prossimo target. Nuovi acquisti di dollari contro euro solo SOPRA 1.20...
Quello che potrebbe aiutare il dollaro a rafforzarsi è un aumento dei rendimenti: nel grafico vediamo quelli del Treasury a 10 anni che in effetti sulle dichiarazioni di Powel hanno reagito leggermente al rialzo, portandosi verso la fascia superiore dello spostamento laterale che da marzo è la sua caratteristica principale... vediamo la prossima settimana se ha la forza di rompere lo 0.80 per portarsi magari verso l'1%... Ne saremmo comunque un po' sorpresi...
L'oro, dopo una lunga rincorsa che l'ha portao abbondantemente sopra i 2000$ l'oncia, si sta prendendo una pausa di riflessione. Un consolidamento tra 1900 e 1950 ancora per tutta la settimana prossima potrebbe essere il trampolino per un rilancio sopra i 2000$... ma anche in questo caso i rendimenti possono giocare il loro ruolo e se si sposteranno al rialzo non sarà facile per il metallo giallo rivedere tanto presto i massimi storici.