sabato 9 gennaio 2021

Una buona partenza!

Ve lo ricordate il monito di Trump ad inizio ottobre dello scorso anno? Quel famoso "stand back, stand by" che non si capiva bene (o forse sì) a chi fosse rivolto ma che non lasciava presagire nulla di buono? Ebbene i dubbi si sono dissipati durante la giornata del 6 di gennaio e abbiamo visto come è andata a finire. Certo è che un assalto in piena regola al Campidoglio forse non era pianificato  (o forse sì?) e diciamo che a Trump gli è sfuggito il giocattolo dalle mani! Adesso si ritrova tra capo e collo un secondo tentativo di impeachment e una Pelosi che sta chiedendo a gran voce di sottrargli la valigetta con i codici nucleari. Fine (ingloriosa) della presidenza Trump. I dettagli di quanto successo e succederà nei prossimi giorni lo leggeremo sui libri di storia.


Ma veniamo a noi. Come previsto la settimana borsistica è partita di gran carriera e il fatto che Biden ha conquistato il controllo anche del Senato non ha turbato proprio nessuno, anzi! Finalmente per una volta sono soprattutto le borse europee che si stanno distinguendo, con quelle ritardatarie (UK e Spagna) in bella evidenza. Lo si diceva da parecchio tempo che il nostro continente può fare bene durante il 2021, anche perché è ancora in atto la rotazione che ha caratterizzato i mercati di fine 2020 e che ha messo in bella evidenza i titoli ciclici.

Ma per quanto potrà continuare? Molto dipenderà dall'evoluzione e dai ritmi della pandemia. Se quest'ultima non sarà vittima di mutazioni incontrollate e incontrollabili e la campagna vaccinale proseguirà senza troppi intoppi, probabilmente avremo almeno un paio di trimestri decenti. 


Nella tabella abbiamo riportato i dati riguardanti le previsioni di crescita del PIL (A/A in %, fonte Bloomberg) per il 2021 e 2022 dove si evidenzia che la crescita per quest'anno dovrebbe assestarsi su livelli più che decenti, per calare un pochettino nel 2022, ma sempre di una bella crescita sitamo parlando. Salta evidentemente all'occhio il ritmo di crescita della Cina e, anche se non riportati in tabella, i ritmi degli altri paesi asiatici che saranno il motore principale della crescita a livello mondiale. Un PIL in crescita è condizione necessaria ma non sufficiente per garantire una sana evoluzione dei valori borsistici in quanto da tenere sempre sotto controllo sono pure gli utili aziendali. Avevamo già messo in evidenza come a questi livelli le quotazioni azionarie non sono più a buon mercato: senza un adeguato aumenti degli utili i prezzi non sono sostenibili per lungo tempo ancora. 

A questo punto vogliamo portare alla vostrta attenzione quanto proposto da Ned Devis Research. E' una società americana indipendente che si occupa di fornire dati finanziari ed elabora strategie di investimento. La stiamo seguendo da qualche anno e la qualità delle sue ricerche è stata testata. 

Siamo particolarmente interessati alla loro visione dei mercati e soprattutto allo sviluppo previsto per il 2021 dell'indice S&P500. Hanno sviluppato un modello previsionale che, per quanto non debba essere preso per oro colato, è piuttosto significativo:


Qui sopra riportiamo quanto avevano elaborato per il 2020. La linea nera continua è quanto anticipato dal loro modello mentre la linea tratteggiata è l'effettivo sviluppo dell'indice S&P500 per lo scorso anno. Impressionante vero?

Ed ecco quanto previsto per il 2021:


Si tratta ancora del modello preliminare ma ci fornisce già un'idea di quello che potrebbe essere l'andamento dello S&P500 e di rimando anche quello di una buona parte delle borse dove normalmemnte andiamo ad investire. Lo ripetiamo, si tratta di un modello previsionale e va considerato come tale, ma mette in evidenza come avremo due trimestri di borse positive; poi dovremo prepararci durante/fine estate ad una correzione importante. Sarà ovviamente nostro compito cercare di inturire se e quando sarà arrivato il momento di alleggerire significativamente: va da sé che vi terremo informati.

In effetti , quello di una correzione estiva, è uno scenario condiviso tra molti analisti e NDR non fa difetto. Motivo della prevista correzione è l'insostenibilità degli utili aziendali e qui vi rimandiamo a quanto detto poc'anzi: sarà difficile che le aziende saranno in grado di sfornare tanti utili quanti servono a sostenere le attuali quotazioni. Quindi se non salgono gli utili prima o poi sono le quotazioni che dovono scendere. Vedremo. Noi, anche per mera curiosità, seguiremo la previsione di NDR molto da vicino e a scadenze regolari vedremo di paragonare la realtà con lo schema qui sopra proposto.

Ciò non toglie che una guardatina allo SMI la diamo comunque:


Come detto la partenza del 2021 è stata discreta, meno buona delle altre borse europee a causa dei soliti pesi massimi (Roche, Novartis e Nestlé) che non hanno, fino ad oggi,  di certo brillato e si trovano in territorio negativo. Probabilmente sulla farmaceutica sta pesando l'ipotesi che Biden possa riuscire nell'intento di abbassare i prezzi dei farmaci, lodevolissima iniziativa, ma ovviamente non esaltante per le prospettive di guadagno dei colossi farmaceutici.

I volumi sono buoni, quindi la crescita è ben sostenuta e probabilmente a breve potremmo già vedere il raggiungimento della prossima resistenza a 11'000 punti o sù di lì. Attenzione: 60 di RSI ci segnala che non siamo distanti all'ipercomprato e quindi prudenza nel voler a tutti costi aggiungere posizione al nostro portafoglio...


Buon week end!



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