venerdì 13 agosto 2021

Borse da record...

 Stiamo immaginando voi lettori alle prese con i preparativi per una bella grigliata al fine di poter festeggiare degnamente questo imminente Ferragosto: siamo quindi consci che la lettura di Appunti Finanziari non è di certo in cima alla lista delle vostre priorità... Saremo quindi brevi e sintetici...

Due dati per iniziare:


Uno di quelli più attesi riguarda il livello dei prezzi (CPI) raggiunto negli USA: l'inflazione si presenta al 5.4% leggermente più alta delle aspettative (5.3%) ma sta crescendo meno di quanto ci si poteva aspettare. Il livello raggiunto è comunque ragguardevole e non può lasciarci completamente indifferenti.


I prezzi alla produzione (PPI) sono invece risultati parecchio più alti delle aspettative (7.8% atteso 7.2%): i costi delle materie prime, i colli di bottiglia negli approvvigionamenti e i salari più alti, iniziano a farsi sentire, eccome!

Anche in questo caso il dato non ci lascia impassibili e qualche riflessione a tal proposito anche la FED  la dovrà fare. Non ci sorprenderemo più di tanto se le discussioni delle prossime settimane si concentreranno proprio sull'interpretazione di questi due dati e su quale potrebbe essere il loro effetto sulla transitorietà o meno dell'inflazione che sembra essere oramai una realtà acquisita.

 Per capire comunque come la FED la pensa (che sotto sotto, ma non può dirlo, in parte sta gongolando in quanto il debito accumulato in parte se lo mangerà l'inflazione stessa...) dovremo aspettare il classico incontro di Jakcson Hole previsto per fine mese: siamo certi che si parlerà di tapering e di tassi,  in punta di piedi, ma se ne parlerà. Vedremo quindi quali saranno le reazioni dei mercati. Fino ad allora non ci aspettiamo grandi mutamenti di trend.


 


Chi apparentemente non sembra essere troppo turbato dai dati di questa settimana sono gli  indici azionari con lo S&P500 in testa (vedi grafico) che sta puntando in un deciso e costante rialzo rimanendo ben lontano sia dalla linea di supporto (rosso) che dalla media mobile dei 50 giorni (verde). La perforazione di entrambe darebbe il via ad una correzione che per il momento non si vede...

Con l'approssimarsi della fine di questa settimana, possiamo ritenere conclusa la pubblicazione degli utili trimestrali del secondo Q che sono stati estremamente generosi ed hanno battuto le stime, già molto generose, di un buon 16%.  

La resa media delle 500 azioni dello S&P è stata di 200.51$ per azione, non male. Per il 2022 gli analisti  se ne attendono 218.92$,  il che significa che con un forward P/E di 22 volte, potremmo vedere per l'anno prossimo l'indice a: 218.92 * 22 = 4816 punti ovverosia un 7.98% in più rispetto alla chiusura di ieri. E' solo teoria ma comunque è quella che fa muovere in anticipo gli  investitori...



Certo che se guardiamo lo S&P500 partendo dalla crisi del 2008, crisi che ha dato il via alla stagione infinita dei tassi vicini allo zero e a tutti gli innumerevoli aiuti che l'economia ha ricevuto dagli Stati - aiuti che potrebbero presto iniziare ad essere ridimensionati - la recente impennata dell'indice fa francamente paura:  troppo ed inusualmente ripida la salita per durare in eterno... Servirebbe una pausa di riflessione.


 


  Come abbiamo sempre sottolineato, il modello di NRD è appunto un modello e non oro colato. Abbiamo per chiarezza tracciato delle linee verticali per meglio individuare quando potrebbe avvenire (ma forse anche no...) la correzione: il grosso è attesa per settembre, magari subito dopo Jackson Hole previsto a fine mese... Per il momento lo S&P500 rimane vicino al record storico ed iniziamo ad avere un primo scostamento dal modello... dovevamo già essere in prossimità del punto nero... vedremo...



Dai, non possiamo lasciarci senza prima dare un'occhiata allo SMI... Che dire, la nostra è una borsa difensiva che si diverte ad emulare lo S&P500, anzi ultimamente, un po' paradossalmente, è pure meglio... Godiamocela!


Buon Ferragosto!

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