Oramai non si parla d'altro e quindi il dato sull'inflazione americana pubblicato mercoledì era non solo atteso, di più! Infatti le aspettative erano alte, ma la realtà dei numeri lo è stata ancor di più: si aspettavano un rialzo del dato dal 5.4% al 5.9%, ma l'effettivo è salito ai massimi dal 1990 a 6.2% e sembra non volersi più fermare.
Dei motivi che spingono l'inflazione verso l'alto, ne abbiamo parlato diffusamente nell'ultimo post e non ci dilunghiamo troppo; vediamo quindi quali sono state le reazioni alla pubblicazione del dato.
La reazione più evidente è stata quella del rendimento del Treasury americano a 10 anni. Abbiamo già evidenziato più volte lo strano andamento dei rendimenti in America: anche confrontati con un tapering conclamato e con la prospettiva, tutt'altro che vana, di assistere ad un ritocco del costo del denaro atteso per la seconda metà del prossimo anno, i rendimenti dei Treasury erano quasi inspiegabilmente da diversi giorni al ribasso: l'inflazione al 6.2% ha rimesso un po' la chiesa al centro del villaggio e nel giro di qualche ora i rendimenti sono saliti di slancio come è giusto che sia. Noi siamo sempre convinti che un giusto rendimento sia vicino al 2% e se l'inflazione dovesse dimostrarsi persistente più del dovuto anche oltre. Per le obbligazioni investment grade sono tempi difficili...
Anche contro franco, probabilmente una delle monete più forti in questo momento, ci sono buone probabilità che torni a rafforzarsi: 0.935 a breve non è una mission impossible.
Quando si parla di inflazione a certi livelli il rimando alla quotazione dell'oro è automatico: anche in questo caso il movimento dell'oro non ha ricalcato il solito copione e fino ad oggi di soddisfazioni ne ha date poche. E' probabile che risenta della concorrenza di altri investimenti rifugio tra i quali ci sentiamo di inserire anche le crypto currencies.
Ieri comunque ha rotto gli indugi e si è ripreso, almeno temporaneamente, il suo ruolo di antagonista di un'inflazione che potrebbe andare anche fuori controllo. Siamo curiosi di vedere se nelle prossime settimane riuscirà a mantenersi al rialzo malgrado i rendimenti in salita... Diciamo che il metallo giallo è "nice to have" ma non è un must.
Cambiamo argomento. Ci è capitato sotto gli occhi questo grafico.
Prestiamo sempre grande attenzione agli utili pubblicati in America e a volte ci scordiamo di avere uno sguardo più mirato su quello che succede alle nostre latitudini. E' vero che gli analisti ci avevano messo sull'attenti a riguardo della terza stagione degli utili di casa nostra, ma sono stati tranquillizzati da settimane di pubblicazione di utili robusti, tanto da aumentare le loro prospettive per l'ultimo quarto dell'anno e persino per il primo scorcio del 2022.
Ai buoni risultati societari sta reagendo molto bene anche l'Euro stoxx 50. Sembrava destinato a farsi ammaliare dalla gravità ed aveva imboccato un paio di settimane fa il canale discendente che lo avrebbe portato verso i 3880 punti. Invece siamo vicinissimi al record storico... insomma un risultato che per una volta non ci fa sfigurare nel paragone con i numeri americani.
Sarà ora interessante seguire da molto vicino quali delle due forze avrà la preminenza nei mesi a venire: quella degli ottimi utili societari che spingono gli indici a superare loro stessi oppure dovremo arrenderci alla logica dei tassi crescenti, vera criptonite per i mercati azionari, che con l'inflazione tra i piedi non potrà essere ignorata per molto ancora? Non è esclusa una convivenza ma pare un esercizio non facile...
Comunque, fino a quando il trend non cambia... le posizioni restano nei depositi. Eventualmente pensare ad una protezione parziale via futures può iniziare ad avere senso.
La Svizzera non è ai massimi storici ma si sta anch'essa avvicinando... saremo tranquilli solo se riuscirà a superare i 12'500 punti. Nel frattempo un po' di prudenza ad aggiungere posizioni nel depositi è consigliata. Comunque se non avete visto Novartis, che agli attuali 76.46 chf rende quali il 4%, un pensierino lo faremmo...
Nessun commento:
Posta un commento