E' successo quello che non doveva succedere! L'inflazione americana è scesa meno del previsto e i mercati non l'hanno presa bene... Doveva assestarsi attorno all'8%, dopo che a luglio aveva raggiunto l'8.5%, ma la cruda realtà stampa un valore dell'8.3%; meglio dell'8.5% ma pur sempre un valore troppo elevato per tranquillizzare una FED che tranquilla non è!
Che dire? Avete presente quando giocando a Monopoli pescate quella carta che vi obbliga a tornare alla partenza, per fortuna senza passare dalla prigione, e vi tocca ricominciare tutto da capo? Fastidioso vero?
Ma scorporiamo il dato che abbiamo ricevuto. Un po' di copia-incolla ci aiuta a velocizzare il nostro compito e ci ripromettiamo, se sarà necesario, di ritornare sull'argomento una volta che abbiamo digerito il dato:
"#L'IPC statunitense di agosto ha registrato un +0,12% m/m, rispetto al -0,1% del sondaggio e al -0,02% del mese precedente. L'IPC core ha registrato lo 0,57% m/m, contro lo 0,3% del sondaggio e lo 0,31% del mese precedente. Se si considerano le componenti core, si nota che l'inflazione core è piuttosto forte in tutti i settori. Gli alloggi (agosto 0,7% m/m contro luglio 0,5%) e i nuovi veicoli (agosto 0,8% m/m contro luglio 0,6%) sono le due voci che hanno determinato l'aumento del CPI core. A parte questo, i servizi di assistenza medica sono saliti allo 0,8% m/m dallo 0,4%. Il mercato OIS prevede 79 pb per il FOMC della prossima settimana, rispetto ai 71 precedenti. La riunione di novembre è ora quotata 64 pb rispetto ai 54 pb precedenti la riunione."
Non vi sarà sfuggito che l'inflazione core (quella che viene vivisezionata dalla FED) è aumentata in tutte le sue componenti... non poteva esserci notizia peggiore. Oramai a questo punto le scommesse, per quel che concerne l'aumento dei tassi americani del 21 settembre, si concentreranno su di un range che si estende dallo 0.75% all'1%, con quest'ultima ipotesi che sta guadagnando terreno... A noi sembra una follia, ma vi rammentiamo che con questa inflazione e malgrado gli ultimi due aumenti di 0.75% abbiamo, anche in caso di un ulteriore aumento di 75 basis points, una resa reale che resta abbondantemente negativa.
Se l'inflazione non scenderà nei prossimi mesi non vorremmo pensare a dove la FED spingerà i tassi, ma quel che è certo è che non si fermeranno al 3.5%-4% come è implicito nelle attuali aspettative... Se vogliamo sempre far riferimento alla metafora del Monopoli è come tornare al punto di partenza, ma questa volta dopo aver fatto qualche anno di prigione!
Reazione dei mercati:
Quelli azionari alle 16:53 segnavano delle minus valenze importanti ma purtroppo con il passare del tempo la situazione è peggiorata: alle 20:34 il Nasdaq è sotto del -4.19% e lo S&P500 se la cava, per modo di dire, con un -3.34%... manca un'ora e trenta alla chiusura dove può succedere di tutto...
Sono settimane che andiamo dicendo che per vedere una borsa svizzera più pimpante si doveva andare sopra gli 11'000 punti... oggi ci stavamo riuscendo ma il dato delle 14:30 ha rotto tutte le uova nel paniere... Domattina probabilmente perderemo ancora un centinaio di punti (a voler essere ottimisti...)
Lo sappiamo, qualcuno di voi vedendo questo grafico si è messo le mani nei capelli... e ne ha ben donde! Il Treasury a due anni è schizzato al 3.76%, tallonato dal decennale a 3.42%... ci sono sempre 30/40 bps di differenza: quel tanto che basta per non farci dimenticare che la curva dei tassi americana è inversa e ci resterà per parecchio ancora. Andateci prudenti con le obbligazioni... Oramai i rendimenti puntano al 4% e speriamo che basti...
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