Mai voto fu più scontato come quello delle elezioni americane di midterm dell'anno 2022 soprattutto per quel che concerne la Camera dei Deputati; per il Senato si sapeva che l'equilibrio che vige attualmente alla Camera Alta sarebbe stato in definitiva riconfermato e mentre stiamo scrivendo i giochi non sono ancora fatti (ci potrebbero voler giorni...); chi vincerà (probabilmente i Democratici) avrà comunque prevalso per un nonnulla.
Dalle voci che ci giungevano dagli States, la sconfitta dei Democratici, che hanno in effetti perso il controllo della Camera dei Deputati, era già stata sancita da tempo ed è la diretta conseguenza della scarsa popolarità del Presidente Biden che con il suo operato ha fatto storcere il naso persino in casa democratica. Per punizione l'hanno azzoppato, nulla di grave per fortuna! Gli hanno solo dato un colpetto ad uno stinco, quel tanto che basta per renderlo cludicante per un paio di anni...
D'ora in avanti, con la strada in salita e un piede fuori uso, è abbastanza probabile che vi saranno dei rallentamenti per quanto riguarda il suo programma legato alla transizione energetica ed è altrettanto probabile che assisteremo ad una evoluzione dei rapporti USA-Ucraina che potrebbero indurre un rapido cambiamento nella retorica di Zelenski e sfociare, prima del previsto, in un tentativo di accordo di pace con i Russi. Vedremo.
Per gli amanti delle statistiche, segnaliamo che ogni volta che il presidente in carica è stato azzoppato, i mercati a stelle e strisce hanno festeggiato spedendo la borsa al rialzo. Questa volta, considerati i problemi che attanagliano le economie di mezzo mondo USA compresi, la tradizione non verrà rispettata e passato d'un lampo l'interesse per le midterm ritorneremo molto velocemente ad essere ipersensibili ai dati macro e micro.
Manco a farlo apposta, domani ci aspetta uno dei dati più importanti del mese di novembre: quel CPI che nelle attese dovrebbe essere leggermente al ribasso: dall'8.2% si aspettano una diminuzione dell'inflazione al 7.9%, non molto, ma nello spazio di uno zero virgola ci giochiamo la differenza tra un ennesimo rialzo dello 0.75% (poco probabile) o un rialzo dello 0.5% che ovviamente farebbe un gran bene alle borse e al reddito fisso.
Putroppo il core CPI, quello importantissimo che esclude alimentari ed energia, è atteso quasi invariato: dal 6.6% al 6.5%... un'inezia! Se continua a rimanere appiccicato al 6% le prospettive per i tassi non sono rosee. Per il momento è quasi assodato che il terminal rate della FED potrebbe essere vicino al 5% ma se l'inflazione core è maledettamente appiccicosa non escludiamo che si possa anche pensare ad un 6% come prossimo obiettivo della FED e questo purtroppo il mercato NON l'ha ancora scontato.
Quello che non ci piace è vedere l'indice Bloomberg delle materie prime ripartire al rialzo: speriamo che sia solo una falsa ripartenza (lo sapremo se si ritorna sotto la linea rossa)... e se proprio non vuol scendere che per lo meno si sposti lateralmente...
Pure i costi energetici sarebbe bello vederli scendere con maggior solerzia. Da tenere sotto controllo, ora che le elezioni di metà mandato sono dietro di noi, è il prezzo del petrolio: vi avevamo già informato che Biden, nel tentativo di tenere il prezzo della benzina a prezzi decenti, non ha esitato ad attingere a piene mani alle riserve, riserve che dovranno essere ricostituite...
Insomma, per il momento questa inflazione sta scendendo per i nostri gusti un po' troppo lentamente. Speriamo di sbagliarci!
Per il momento è riuscito ad intercettare persino il piccolo movimento ribassita di fine ottobre - inizio di novembre... se continua ad aver ragione dovremmo assistere nei prossimi giorni ad un cambiamento deciso del trend dello S&P500 del quale ovviamente potrebbero giovare anche le borse di mezzo mondo.
Siamo pure contenti di come il nostro indice SMI si sta comportando: rimane agevolmente all'interno del canale ascendete, pare voler superare anche la media mobile dei 100 giorni, dopo che si è bevuto quella dei 50, e per il momento ci godiamo questo recupero. Ci limitiamo a tenere sotto controllo le posizioni e per chi desidera entrare con un rischio parzialmente limitato possiamo suggerire una serie di "zero cost" (short put e long call) ma senza farsi prendere troppo la mano...
Alcuni nostri lettori oggi ci hanno chiesto cosa sta succedendo nel mondo delle criptovalute: infatti il bitcoin (ma non solo) ha perso in pochi giorni quasi il 20% e se la tensione non cala potremmo ritrovarcelo a breve attorno ai 12'500$.
Per farla breve stanno litigano tra providers e per chi è interessato al tema abbiamo fatto un po' di copia incolla e passato il tutto in un traduttore automatico:
"Il Bitcoin, il più grande token per valore di mercato, è sceso del 9,9% a 16.853 dollari mercoledì, il minimo da novembre 2020. Questo porta il declino di questa settimana a quasi il 20%. Un anno fa aveva raggiunto il massimo storico di quasi 69.000 dollari. Quasi tutte le monete digitali sono state in difficoltà: Ether, Solana, Polkadot e Avalanche sono scese.
Il problema è che i dirigenti di Binance hanno scoperto, attraverso una due diligence, che il divario tra le passività e le attività di FTX è probabilmente dell'ordine di miliardi, e forse più di 6 miliardi di dollari, ha dichiarato una persona che ha familiarità con la questione, non autorizzata a discuterne pubblicamente. L'amministratore delegato di Binance, Changpeng "CZ" Zhao, ha stupito il mondo delle criptovalute martedì scorso con l'annuncio che la sua azienda si stava muovendo per rilevare FTX.com, che ha subito una crisi di liquidità dopo che Zhao ha annunciato di voler vendere una partecipazione di 530 milioni di dollari del token nativo di FTX.
Gli investitori sono preoccupati per la diffusione del contagio, dato il ruolo centrale che FTX e il suo co-fondatore Sam Bankman-Fried hanno svolto nel settore.
"Da quando sono entrato nel settore delle criptovalute nel 2016, pochissimi periodi hanno messo alla prova l'infrastruttura di mercato e i partecipanti come le ultime 24 ore", ha dichiarato il gestore di hedge fund cripto Dan Liebau di Modular Asset Management.
Il senso di terrore che ha investito i clienti della borsa cripto FTX.com, caduta in disgrazia, è stato così intenso da spingerli a ritirare 430 milioni di dollari di Bitcoin nell'arco di soli quattro giorni. FTX aveva più di 20.000 Bitcoin domenica, secondo i dati di CryptoQuant. I dati sono scesi a quasi zero mercoledì, dopo che i timori sulla salute finanziaria di FTX.com hanno indotto i clienti a fuggire."
Buona serata!
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