sabato 16 agosto 2025

Trump-Putin: apparentemente un nulla di fatto

 Chiediamo subito venia, ma questo nostro intervento lo effettuiamo in condizioni non ottimali e quindi ci limiteremo, considerata la nostra scarsa memoria, a segnalare alcuni dati ed un evento che approfondiremo, se necessario, la prossima settimana.


Iniziamo dall‘evento che non può che essere l‘incontro di Trump e Putin in Alaska sul quale si poteva anche avere qualche aspettativa, se non per una risoluzione immediata del conflitto tra Russi ed Ucraini, almeno per ottenere una indicazione su quale è la via da intraprendere per raggiungere un‘intesa duratura. Nulla di tutto questo è ovviamente avvenuto e temiamo che il vero meeting sia durato 10 minuti, giusto il tempo per Putin di salire sulla Bestia (The Beast l‘auto presidenziale di Trump) dove i due si sono detti a quattr’occhi , in assenza di interpreti e altri possibili testimoni, probabilmente tutto quello che andava detto… tutto il resto consideriamolo un insipido companatico che qui riassumiamo velocemente:

  • Solo per fini statistici, annotiamo che Putin mancava dagli USA da 10 anni e sono passati 6 anni dall’ultimo incontro con Trump. L‘accoglienza, da tappeto rosso, è stata sfarzosa tanto per impressionare l‘ospite come si deve (ammesso e non concesso che Putin sia un tipo impressionabile…)
  • L‘obiettivo era quello di trovare un accordo per porre fine alla guerra in Ucraina ma, per lo meno formalmente, come c‘era da aspettarselo NON è stato raggiunto. Ovviamente sono stati fatti grandi passi avanti ma tutto finisce lì anche perché a quanto pare c‘è un „grosso motivo“ , dice Trump, che impedisce la pace ma non è dato sapere quale… quindi siamo ancora ai piedi della scala.
  • Putin insiste sulla necessità di affrontare le „cause profonde“ del conflitto e sostiene che il contesto nel quale si sono tenuti i colloqui è stato „costruttivo e rispettoso“. Meglio così.
  • Al termine dell‘incontro è stata organizzata una conferenza stampa che probabilmente passerà alla storia, considerata l‘importanza dell‘evento, come una delle più brevi mai tenute: Putin ha parlato per 8 minuti e il suo omologo americano per 4 dove nulla è praticamente stato svelato alla stampa e le domande dei giornalisti non sono state ammesse. Alcuni commentatori hanno definito l‘incontro un „anticlimax diplomatico“.
  • Due cose sono da ritenere: lunedì 18 agosto Zelensky sarà a colloquio con Trump in quel di Washington e speriamo che questa volta si porti un abile traduttore. In Europa invece circola per il momento un sentimento di scampato pericolo in quanto si ritiene che una pace senza consultare l‘Europa stessa e senza il coinvolgimento di Zelensky sia un puro e sterile esercizio di stile. Quindi affair à suivre.
Per quello che ci concerne o meglio, per quel che concerne la finanza di mezzo mondo, riteniamo che l‘incontro sia un no event e quindi non dovrebbe avere per il momento un‘influenza determinante sull‘apertura dei mercati lunedì mattina. Quel che importa è che dai colloqui di venerdì sia stata tracciata una via da seguire per raggiungere una pace speriamo duratura.  Meglio di niente. Non sarà facile ma volgiamo sperare che questa volta sia quella buona. Un po‘ di pazienza è comunque ancora richiesta.

A questo punto, per capire cosa può succedere nelle prossime settimane ai mercati finanziari, bisogna passare la palla ai dati macroeconomici (soprattutto americani) e nei giorni scorsi ne sono stati pubblicati alcuni piuttosto significativi:

  • Il 12.08 era attesissimo il dato sull’inflazione americana: CPI yoy: 2.7% (atteso: 2.8%; precedente: 2.7%); Core CPI yoy: 3.1% (atteso: 3.1%; precedente 2.9%). Grossi incrementi in termini di inflazione non se ne vedono ancora. Probabilmente è ancora un po‘ presto ma prima o poi qualche segnale in tal senso lo dovremo vedere. I dazi qualcuno li dovrà pur pagare e se non sono le aziende (che continuano imperterrite a publicare dati più che decenti) saranno gli importatori e in seconda battuta i consumatori che se ne dovranno far carico. Se così non fosse dovremo correre con una certa urgenza a riscrivere una buona parte dei manuali di macroeconomia.
  • Giovedì 14 agosto anche i dati riguardati i costi alla produzione in America erano parecchio attesi: PPI yoy luglio: 3.3% (atteso: 2.5%; precedente: 2.3%); Core PPI yoy luglio: 3.7% (atteso: 3%; precedente: 2.6%). Insomma, se l‘inflazione per il momento sembra non muoversi più di tanto, per quel che concerne i costi di produzione, che sono storicamente correlati con uno scarto di qualche mese all‘inflazione, stanno aumentando. Le cause possono essere parecchie: materie prime più care, aumento dei salari, maggiori costi energetici e di trasporto, tassi di cambio poco favorevoli (pensiamo al dollaro debolissimo) e non da ultimo tiriamo pure in ballo i dazi. Come reagirà la FED? Buona domanda: per il momento il mercato si aspetta, con un 92.1% di probabilità, un taglio ai tassi a settembre. E‘ probabile, ma il PPI di luglio inquieta…


***


Vogliamo concludere questo nostro breve intervento con un‘annotazione: come appare evidente anche dal grafico di Ned Davis i mercati azionari per il momento sembrano essere anestetizzati e non c‘è brutta notizia che li possa far correggere in nodo evidente. Non che la cosa ci dispiaccia ma ci stiamo chiedendo cosa li sta tenendo, per lo meno quelli americani, appiccicati ai massimi storici. Pure quelli europei non sono poi così malaccio. Sarà la prospettiva di un taglio a settembre? I dazi fanno paura ma anche no? Gli utili societari sono ancora più che decenti? Il reddito fisso non ci regala più niente e giocoforza, rischio per rischio, andiamo dove le probabilità di guadagnare qualche cosa sono più alte? Probabilmente è una combinazione di tutti i fattori che abbiamo menzionato. Ciò non toglie che il nostro metodo di lavoro non cambia: seguiamo il trend. Fino a quando continua a salire o si sposta lateralmente noi teniamo le posizioni (incrementarle con decisione a questi livelli non è una decisione che si prende facilmente…) In caso di evidenti segnali di un cambiamento di rotta ve lo faremo sapere e forse qualche presa di profitto andrà fatta.

Buon fine settimana!





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