lunedì 8 giugno 2020

Segui il trend...


La scorsa settimana borsistica è stata tutt'altro che una noia e dopo un periodo di spostamento laterale, che ha contraddistinto un po’ tutte le borse, si è ritornati a salire anche con una certa prepotenza. 

Ovviamente sono stati soprattutto i ciclici e le azioni ritardatarie a trainare il rialzo e con la settimana entrante,  dopo la pubblicazione dei dati sulla disoccupazione USA di giovedi e venerdi e la conseguente reazione in borsa, ci stiamo chiedendo come potrà andare avanti.

Come ben sapete noi cerchiamo di seguire il trend e fino a quando non ci saranno segnali di inversione non abbiamo intenzione di vendere: “the trend is your friend” e questa è la banale quanto efficace  regola numero uno di tutti gli analisti tecnici. Regola che ovviamente non abbiamo intenzione di eludere…



 Anche il famoso indice della paura (VIX) sta retrocedendo, non con la stessa velocità con la quale è salito,  ma comunque risulta evidente che il clima borsistico si sta rilassando e questo, per il momento,  ci lascia parzialmente tranquilli.

 Comunque non passa giorno che non ci chiediamo quali potrebbero essere i fattori che contribuirebbero ad un cambiamento dell’attuale trend borsistico, ma forse prima vale la pena elencare che cosa può sostenere ulteriormente il trend in corso:

 ·         A breve termine la rotazione settoriale che abbiamo osservato all’inizio della settimana non è ancora terminata: con questo ritmo comunque  non ci vorranno molti giorni prima di riportare il valore di certe azioni cicliche ed un manipolo di small caps a livelli più accettabili. Poi vedremo cosa succede.

·     I dati economici sono fondamentali per comprendere  l’evoluzione di questo mercato: soprattutto il tasso di disoccupazione  è importante per intuire quali potrebbero essere le evoluzioni future dei consumi e la conseguente spinta inflazionistica che ne potrebbe (o forse no) derivare. Certo che il dato di giovedì sui nuovi disoccupati  ha stupito un po’ tutti: 2.5 mio di nuovi posti non erano minimamente attesi! Vediamo nelle prossime settimana se qualche altro indicatore ci saprà sorprendere.

·         Pare che non vi siano troppe alternative all’investimento azionario. E’ vero che per chi vuol prendersi dei rischi il comparto degli high yield  qualche soddisfazione la può dare, ma noi siamo  della vecchia scuola e i rischi, di norma,  pensiamo si debbano prendere in borsa;  ci risulta che sono ancora in molti a non aver approfittato del recupero e che potrebbero essere tentati di partecipare alla festa alimentando la crescita...

·     I tassi a nostro giudizio staranno bassi per lungo tempo; con tutti i debiti che i Governi stanno facendo,  anche se dovesse esserci qualche accenno di inflazione crescente (la grande assente di questi anni ) vediamo male un deciso rialzo dei tassi guida.

·         Non da ultimo per importanza, dobbiamo considerare la possibilità che un vaccino o una terapia farmacologica che combatta il covid19 possa essere una realtà in tempi più brevi del previsto e contribuirebbe a ridurre le paure legate alle ricadute e relativi periodi di lockdown che sarebbero letali per i mercati.

 Ma veniamo ai fattori che potrebbero rovinare la festa in borsa:

·   Partiamo proprio da una nuova ed inattesa ondata di contagi che potrebbero aver bisogno di un nuovo lockdown. Sarebbe deleterio. Comunque per il momento la ripresa, anche se solo parziale, della mobilità (per lo meno in Europa) non sembra che sia accompagnata da un aumento significativo dei contagi. Con il passare dei giorni e delle settimane vedremo se questa percezione sarà supportata anche dalla statistiche.

·      Il rialzo dei mercati azionari di queste ultime settimane ha spinto i valori borsistici a livelli non facilmente sostenibili se non accompagnati da una reale ripresa degli utili societari: un primo test importante coinciderà con la pubblicazione ai primi di luglio dei dati del secondo trimestre e se quest’ultimi, attesi ovviamente pessimi, saranno comunque meno disastrosi del dovuto potremmo avere una gradita sorpresa.  La prova del nove comunque l’avremo con la pubblicazione del terzo trimestre ma dovremo aspettare il mese di ottobre (e nel frattempo di contrattempi ce ne possono essere parecchi…). 

·   Osserviamo con una certa apprensione la diatriba tra Cina e USA e saremmo veramente preoccupati se dalle minacce legate all'introduzione dei dazi, che hanno per il momento un sapore più elettorale che altro, si passasse alla reale applicazione degli stessi. 

·         Già che abbiamo menzionato le elezioni americane di novembre, registriamo a tal proposito una perdita di consensi dell’attuale presidente e che da una rielezione quasi certa si è passati ad uno scenario meno chiaro e cristallino… è ancora troppo presto per fare previsioni e quindi per il momento ci limitiamo a questa segnalazione senza entrare troppo nel merito delle sue conseguenze.




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