sabato 27 febbraio 2021

Rendimenti al rialzo...

La settimana appena trascorsa non è stata delle più tranquille: come vi avevamo preavvisato, una resa del Treasury americano a 10 anni superiore all'1.50%,  può innescare un aumento della volatilità che colpisce non solo i mercati del reddito fisso ma un po' tutti i settori,  partendo dalla borsa fino ai metalli preziosi che, come sappiamo,  soffrono particolarmente quando le rese salgono.




Nel grafico potete osservare il repentino aumento della resa del TB10y che, per un istante,  ha superato nella seduta di giovedi quota 1.60%,  per poi ripiegare e chiudere la settimana con una resa all'1.46%.

Ma cosa sta succedendo e da cosa è causato questo repentino aumento dei rendimenti? La risposta è abbastanza articolata ed è probabile che siano una serie di fattori che,  piano piano,  si stanno delineando e che hanno provocato il movimento. Vediamone alcuni,  senza la pretesa di essere esaustivi:

1) È probabile che la ragione principale sia di natura puramente tecnica: giovedì un'asta di TB a 7 anni per un importo di 63 mia non è andata molto bene: c'era meno domanda del solito e questo non accadeva da molto tempo. E' probabile che in molti si stanno aspettando rese superiori prima di comprare.  La reazione non si è fatta attendere, causando un aumento dei rendimenti. Ad esser sinceri,  più che l'entità dell'aumento, a destablilizzare gli investitori,  è stata l'inattesa velocità dell'aumento dei rendimenti.

2) I buoni dati di mercoledì  sulla disoccupazione e in generale una prospettiva di crescita economica più robusta,  stanno alimentando visioni inflazionistiche che potrebbero anche sfuggire momentaneamente al controllo della FED. Sappiamo che la banca centrale americana mira ad un'inflazione almeno del 2% ma anche un 3% è tollerato: insomma non starà a misurare con il bilancino quanto sarà il rincaro, ma sospettiamo che comunque avrà stabilito una soglioadel dolore oltre la quale sarà costretta ad intervenire. Qualcuno inizia a sospettare che potrebbe essere anche prima di quanto dichiarato da Powel,  non meno di una settimana fa,  che misura in anni un eventuale prossimo aumento dei tassi... Ovviamente non poteva che esprimersi in questo modo:vi immaginate cosa può succedere se iniziasse ora a parlare di tapering?

3) Il piano economico di Biden di quasi duemila miliardi è giudicato da molti economisti eccessivo e potrebbe causare un surriscaldamento dell'economia. Come appena detto,  la FED potrebbe anche essere costretta ad intervenire prima del previsto (vero o falso, questo pensiero è sufficiente per creare del movimento...)

4) Sappiamo che molte aziende sono in cure intense e sopravvivono  solo grazie all'ossigeno offerto da tassi e rendimenti molto bassi: un aumento dei costi di finanziamento potrebbe essere letale per molte di loro. Le conseguenze sono facilmente immaginabili.

5) Un rendimento del TB all'1,60% , significa superare il rendimento medio dei dividendi delle aziende dello S&P500 che ad oggi si situa all'1.51%. Insomma, iniziano ad esserci delle alternative al mercato azionario... La borsa ovviamente non gradisce.



Diamo un'occhiata a come ha reagito lo SMI. A  dire il vero ci saremmo aspettati molto peggio: in realtà dopo un'apertura in cui gli ordini di vendita accumulati durante la notte sono stati scaricati, ha tentato di risalire ma putroppo ha chiuso sui minimi di giornata a 10522 punti andando ad adagiarsi sul supporto. Non un bellissimo segnale. Vedremo cosa succederà lunedì mattina: noi siamo in pre-allarme, magari non succede nulla di particolare, ma non si sa mai!


Buon week end!



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