Dopo tanto (forse troppo) attendere, è arrivata! Francamente non poteva essere altrimenti. Stiamo parlando dell’inflazione americana che da tempo covava sotto le braci di un sistema che si sta surriscaldando. Ieri il CPI statunitense (YoY) è stato abbastanza sorprendente: si aspettavano un +3.6%, mentre il rincaro è ben più alto di quello atteso. Un bel 4.2% che potrebbe iniziare a togliere il sonno ai governatori della FED.
I motivi di questo rialzo sono noti ed in ordine sparso citiamo: la marea di liquidita presente nel sistema economico e finanziario, liquidità che grazie al programma di aiuti è in parte finita nelle tasche degli americani che a quanto pare si stanno pure trovando qualche soldino in più in busta paga; i prezzi delle materie prime stanno esplodendo; i costi di trasporto pure, aiutati dal petrolio che costa tre volte tanto rispetto ad un anno fa; la carenza di microchips è come una sabbia che sta entrando negli ingranaggi produttivi di un gran numero di industrie che non riescono più a star dietro alla domanda; persino i prezzi delle auto e i camion d‘occasione, in mancanza di quelli nuovi, stanno andando alle stelle. Insomma potremmo continuare ma crediamo che abbiate capito la situazione...
Ma adesso proviamo a metterci nei panni della FED e dei loro governatori che sono tutt‘altro che degli sprovveduti e avevano già capito da tempo come sarebbe finita questa storia: infatti dopo aver foraggiato a suon di trilioni il sistema economico e finanziario, fino ad averlo reso totalmente dipendente dall‘emissione costante di nuova moneta, ora non possono di punto in bianco, pena una violenta crisi di astinenza, fare anche solo mezzo passo indietro.
Consapevoli delle conseguenze del loro agire, già qualche trimestre fa si sono portati avanti con i lavori ed hanno avvisato tutti di non spaventarsi troppo alle prime avvisaglie di una inflazione crescente. Infatti anni di rincari vicini allo zero possono tranquillamente essere compensati con un periodo di inflazione che supera il 2% programmato. Infondo un po’ di inflazione che ti „mangia“ una parte del debito accumulato non è necessariamente un male, anzi!
Per il momento stanno cercando di mitigare il problema alludendo al fatto che dal loro osservatorio ritengono il riacutizzarsi dell‘inflazione come un fenomeno transitorio che si riassorbirà nei prossimi mesi. Prepariamoci quindi a tutta una serie di declinazioni del termine "transitorio" nel tentativo di convincerci che questa inflazione sarà destinata a cessare, a passare in fretta e che non è assolutamente durevole ma bensì limitata nel tempo... Comunque date di scadenza non ne hanno date e probabilmente saremo chiamati ad un esercizio di pazienza e tolleranza.
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