domenica 30 maggio 2021

Fase di consolidamento


 Non è stata una settimana al fulmicotone, tutt'altro! Infatti pensiamo che le giornte con performances dell' 1.5%-2% siano oramai alle nostre spalle e siamo piuttosto entrati in un perido di consolidamento laterale come testimoniato dai tre grafici dello S&P500, del Nasdaq e della borsa Svizzera SMI.





Non disdegnamo il fatto che la borsa svizzera, malgrado il suo carattere spiccatamente difensivo, piano piano sta tentando il recupero e questa settimana, un po' in sordina a dir la verità, è riuscita a forare la resistenza degli 11'262 punti e portare a segno un nuovo record storico. Individuaiamo negli 11'555 punti la nuova resistenza e siamo abbastanza convinti che presto sarà raggiunta.

Un rallentamento (solo temporaneo probabilmente) della crescita dei prezzi delle materie prime e qualche dato macroeconomico (US Durable Goods) uscito non proprio in linea con le aspettative, hanno momentaneamente tolto un po' della pressione che grava su di un'inflazione che potrebbe sfuggire al controllo, contribuendo in tal modo ad una leggera riduzione dei rendimenti del reddito fisso che è piaciuta al mercato azionario e a quello dei metalli preziosi.



 

Un'occhiata al grafico elaborato da Ned Devis dobbiamo darlo: per il momento, per quanto  riguarda lo S&P500, ha predetto il trend in modo sorprendentemente aderente alla realtà. Forse ha anticipato di qualche giorno il rialzo previsto per il mese di giugno ma se continua di questo passo,  possiamo pensare di avere davanti a noi ancora qualche settimana di bel tempo. Nel frattempo stiamo riflettendo su quale sia la miglior stategia per proteggere i portafogli in vista di una eventuale correzione e, perché no, vedere se vi sono strumenti sufficientemente affidabili per sfruttare il ribasso.  Quando sarà il momento ne parleremo.





Il franco svizzero da qualche settimana è tornato a rafforzarsi e per  il momento non sembra aver intenzione di cambiare trend. La debolezza del dollaro, considerati i rendimenti reali decisamente negativi, è facilmente comprensibile, infatti si sta fiaccando anche contro euro e di rimando ha un influsso negativo pure sul cross euro/chf.  

Se è vero che l'impennata dell'inflazione americana è solo temporanea, allora è abbastanza probabile che anche la debolezza del dollaro lo sia, ma lo potremo vedere solo fra qualche mese.

Già che stiamo parlando di valute, un'occhiata al mondo delle cryptocurrencies dobbiamo darlo. Ci ha sempre un pochino sopreso il modo con il quale gli Stati, ed in modo specifico i loro regolatori e le banche centrali, abbiano affrontato il mondo delle crypto, evidentemenete considerato solo un effimero paradiso per speculatori incalliti. 

In realtà il fenomeno potrebbe avere conseguenze ben più incisive e durature per tutto quello che riguarda l'emissione di nuovi mezzi di pagamento, il loro controllo ed il rispetto delle norme di antiriciclaggio. Anche ai meno attenti non sarà sfuggita la correzione di quasi il 50% subita dal bitcoin e da una parte piuttosto consistente delle altre cryptocurrencies.

I motivi che hanno avviato la correzione sono molteplici e senza la pretesa di essere esaustivi ve ne elenchiamo alcuni:

  • La Cina proibisce l'uso del bitcoin come mezzo di pagamento. Vedremo se qualcun altro la seguirà.... probabile.
  • Sempre Cina e Iran stanno reprimendo le operazioni di mining in quanto necessitano di quantità di elettricità enormi ritenute decisamente eccessive. Che il bitcoin non sia proprio eco-friendly è risaputo
  • La FED vuole imporre un limite di 10'000 $ oltre il quale bisogna dichiarare CHI paga e CHI riceve. Un chiaro segnale che un uso anonimo delle crypto non sarà piu tollerato a lungo.
  • E' un mondo quello delle crypto che sembra essera particolarmente vulnerabile e manipolabile da parte dei cosiddetti influencer: in effetti Elon Musk con le sue esternazioni (un giorno dice una cosa ed il giorno dopo la smentisce) fa muove il bitcoin di decine di punti percentuali. Bello, ma devi essere investito dalla parte giusta...
  • Cina, Europa ed USA stanno pensando seriamente ad una valuta digitale, non sarà basata sul principio della blockchain e quindi non saranno delle vere cryptocurrencies, ma è comunque  un elemento di disturbo.
Insomma,  è chiaro che il fenomeno è tutt'altro che transitorio ma che comunque si tenterà sempre di più di regolamentarlo e stabilizzarlo. Quali saranno nel medio periodo le monete che sopravviveranno all'azione di controllo è roba per chiromanti.
Per chi ne attratto come forma di investimento/speculazione,  ricordiamo che sul mercato vi sono certificati ed etf che replicano il mondo delle crypto e che grazie alla diversificazione (anche se spesso molto parziale, ma comunque sempre di diversificazione stiamo parlando) riescono ad attutire i picchi volatilità (che rimangono sempre elevati e per i quali ci vogliono delle coronarie a prova di bomba) .


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