Dobbiamo ammettere che siamo piacevolmente sorpresi da quanto rapidamente, una volta forata la resistenza a 11'262 punti, il nostro indice ha coperto la distanza (non strepitosa a dir la verità) che lo separava dall'obiettivo tecnico situato a 11'555 punti. Come oramai ben sapete, il nostro mercato è un po' la Cenerentola di quelli europei, ma negli ultimi giorni ha leggermente raccorciato lo spread e se Roche e compagni si mettono di buzzo buono (come sembrerebbe) potremmo anche assistere ad un ulteriore parziale recupero.
Ci sono comunque un paio di cose che ci piacciono meno: la prima è che il rialzo dopo la rottura è avvenuto con volumi calanti e non è mai un bel segnale per la continuità del movimento (vedi feccia rossa in basso); mentre l'oscillatore RSI si avvicina sempre più in territorio di ipercomprato. Inoltre l'aver già raggiunto l'ipotetica resistenza a 11'555 pone il problema del suo superamento e non sarà per domani... Siamo comunque dell'idea che per il momento dobbiamo tenere le posizioni in essere e mai scordare che "a bull market is a sequence of new-time-highs!" E' lapalissiano ma pure sacrosanto.
Anche Bank of America ci conforta con un'analisi dei mercati europei che potrebbero, abbastanza agilmente, accumulare fino a 5 punti percentuali di performance e questo in effetti ci sembra verosimile, soprattutto perché che se in America si intravvede in lontananza un tapering, alle nostre latitudini parlare di assottigliamento sarebbe un suicidio e questo Lagarde lo sa benissimo.
Ricordate la conditio sine qua non per arrivare al target ipotizatto da NDR? Il superamento di quota 4240/50 è indispensabile e per il momento non ci siamo. Si sperava che i dati sul lavoro di venerdi, sotto le aspettative, potesse stimolare qualche acquisto di pancia ma non è stato il caso e anche oggi non sembra la giornata giusta. Il perché cerchiamo di capirlo tra un attimo...
Come ben sapete, abbiamo tutti i giorni gli occhi ben puntati sul rendimento del Treasury a 10 anni che per il momento si sta spostano, come avevamo previsto, lateralmente insensibile apparentemente al rialzo dell'inflazione e alla retorica della FED ben supportata anche dal segretario al Tesoro.
In questi giorni abbiamo comunque cercato di capire meglio come la FED sta preparando il terreno ad un eventuale assottigliamento (tapering) della politica monetaria ultraespansiva. E' interessante. Si stanno muovento a piccoli passi, come a voler testare l'umore dei mercati, e senza troppo clamore. A partire proprio da oggi 7 giugno inizieranno, un poco per volta, a rivendere sul mercato i bond aziendali e gli eft che hanno comprato durante la pandemia. Poca roba: sono 5.2 mia di obbligazioni corporate e 8.5 mia di etf, ma quel che importa è che le stanno riposizionando sul mercato... insomma sembra proprio l'inizio di un tapering pulviscolare ma sempre di tapering stiamo parlando... così, tanto per vedere che effetto che fa!
A dar man forte alla FED, ieri ci ha messo lo zampino pure la Jellen che, a margine dell'incontro del G7, rilascia qualche dichiarazione tra le quali un paio che vanno dove la Fed vorrebbe andare. Infatti, candidamente, come sua abitudine, afferma che "tassi di interesse più alti possono essere un plus per gli Stati Uniti" e non paga rincara la dose affermando "che dopo un decennio speso a combattere l'assenza di inflazione e tassi di interesse vicini allo zero, un po di inflazione non ci dispiace". Intendiamoci, non ha detto nulla di trascendentale, ma quello che importa è che l'ha detto anche qui con l'intento di assuefarci all'idea che presto o tardi qualche cosa succederà in tal senso... Risultato: oggi l'America è piatta... un paio di trimestri fa simili dichiarazioni avrebbero scavato una voraggine in borsa. E' probabile che già assuefatti lo siamo e non ce ne siamo neppure accorti... La tattica dell'ammministrazione americana sembra funzionare.
Roche (clicca sul grafico per una miglior visione)
Ieri vi abbiamo inoltrato l'articolo apparso sull'Economist della scorsa settimana. Stamani abbiamo stampato il grafico a 5 anni, l'abbiamo abbellito con le medie mobili e abbiamo cercato di intravvedere un qualche accenno ad un cambiamento di trend in atto.
In effetti Roche è entrata in crisi nell'aprile dello scorso anno, fors'anche perché parzialmente esclusa dal grande business della pandemia e dallo spauracchio che Biden possa diminuire i prezzi dei farmaci. L'articolo parlava chiaro e con la diagnostica la casa farmaceutica Basilese sembra stia facendo bene: in molti si sono resi conto di quanto sia importante il settore.
Tecnicamente il titolo sta cercando di uscire dal canale discendente all'interno del quale si trovava intrappolato dal mese di aprile del 2020 (cerchio verde). La rottura della resistenza è avvenuta nei giorni scorsi e se guardate bene il grafico del titolo ha forato dal basso verso l'alto tutte e tre le medie mobili (a 50, 100 e 200 giorni) ed è un altro bel segnale che potrebbe esser rafforzato quanto la media mobile dei 50 giorni (linea rossa) forerà verso l'alto sia quella a 100 (verde) che a 200 (gialla). Insomma il titolo non ci dispiace. Ad onor del vero, e ci scusiamo, il target del titolo per i prossimi 12 mesi si situa tra i 340 e 370 chf. Gli oltre 400 chf per il momento non sono più menzionati, ma comunque il rialzo potenziale è pur sempre apprezzabile.
Per concludere una curiosità. Per le cripto non è un momento dei migliori e bisogna portare pazienza. A quanto pare la colpa è del futuro imperatore marziano Elon Musk che si diverte a "trollare", con i suoi messaggi fuori luogo sia per contenuto che per tempismo, il mondo delle criptocurrencies.
Dicevamo di una curiosità: a quanto pare il bitcoin è nato anche in contrapposizione alla fiat money con l'idea di rende agibili a tutti la moneta elettronica in modo tale da evitare le fastidiose concentrazioni di denaro nella mani di pochi o pochissimmi.
La curiosità è presto svelata: un bitcoin vale 36'648$ per una capitalizzazione ad oggi di 685.4 miliardi di dollari. Il 63% di questo cifra è detenuto da circa 16'000 indirizzi sulla blockchain, che fatti due calcoli veloci, corrisponde allo 0.04%. Obiettivo distribuzione della ricchezza non raggiunto. Ma questo non è assolutamente una novità.
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