Avevamo avuto il sospetto che la settimana borsistica appena conclusa poteva crearci un po' di mal di pancia ma da ieri sera, quando il Nasdaq ha chiuso a 13'768 punti confermando la tendenza ribassista, ne abbiamo la certezza. D'altronde le bolle azionarie o presunte tali, tendono a sgonfiarsi prima dalle parti di ciò che è più rischioso ed ora c'è da sperare che non creino troppi danni anche a quei mercati meno aggressivi.
La scorsa settimana avevamo già evidenziato che il rischio principale non si annida nei numeri del quarto trimestre del 2021 ma nella parole che avrebbero utilizzato i responsabili delle società nel disegnare il futuro prossimo delle loro aziende.
L'esempio di Netflix è a tal proposito significativo: per l'ultimo trimestre 2021 pubblica numeri discreti ed in linea con le aspettative ma nel disegnare l'outloock del primo trimestre 2022 gela gli investitori paventando un forte rallentamente nella sottoscrizione di nuovi abbonamenti a pagamento: dai 5.8 mio stimati dagli analisti, i responsabili dell'azienda correggono subito il tiro e si dichiarano già contenti se di nuovi abbonamenti ne verranno sottoscritti 2.1 mio, meno della metà di quelli attesi. Ergo, il mercato spedisce la quotazione del titolo 21 punti percentuali sotto il valore di chiusura del giorno precedente. E' abbastanza probabile che di incidenti come questo ne vedremo altri nelle prossime settimane e sono tutti degli ottimi esempi di cosa si intende per rischio non sistematico in ambito finanziario.
A tal proposito la prossima settimana diverse società importanti pubblicano i dati. Martedì: Microsoft, Verizon, Am Ex, J&J. Mercoledì: Tesla e Intel. Giovedì: Apple, Visa, Comcast, McDonald's. Vene: Chevron e Caterpillar.
Già che stiamo parlando di azioni, diamo un'occhiata ai principali indici:
Partiamo dal Nasdaq che è quello che maggiormente preoccupa. E' noto che l'aumento dei rendimenti è un po' la criptonite del mercato tecnologico e purtroppo ne abbiamo la conferma: è dall'inizio di quest'anno che l'indice è entrato in una fase di correzione (-12% ytd). E' in un evidente stato di ipervenduto ma temiamo che, se non vi sarà un rimbalzo all'inizio della prossima settimana, andremo a vedere i 13'500 punti... La speranza è che il movimento che ha riportato i rendimenti del decennale americano da 1.90% a 1.74% possa generare una spinta verso l'alto dell'indice, ma non sarà facile considerato che il supporto dinamico (linea nera) e tutte le medie mobili sono state forate al ribasso.
Va anche ricordato che il ritracciamento di un trend può estendersi fino ad un 50% del movimento accumulato dal punto di partenza al culmine del trend stesso. L'attuale trend del Nasdaq è partito a marzo del 2000, dove era a 7'000 punti, ed è arrivato a 16'000 accumulando quindi 9'000 punti di rialzo. Il 50% di 9'000 sono 4'500 punti, ne ha già persi largo circa 2'000 e ne mancherebbero altri 2'500 all'appello che teoricamente posizionerebbe il target di questo ritracciamento attorno agli 11'500 punti prima di trovare un supporto per ripartire... vedremo. Consola il fatto che anche l'analisi tecnica non è una scienza esatta e ci rimane sempre la possibilità, incrociando le dita tutti insieme, di sperare in un movimento diverso da quello descritto...
Anche lo S&P500 ha i suoi problemi: ieri è andato ad impattare la media mobile dei 200 giorni e se la sfonda son guai. Di solito prima dello sfondamento definitivo, c'è un tentativo di rimbalzo ed è quello che vorremmo vedere lunedì.
Ben sapendo che il 40% dell'indice è composto da 5 titoli mettiamo in risalto la loro data di pubbliocazione dei dati trimestrali sperando di non vedere una debacle come quella di Netflix:
Tesla (26.1), Apple (27.1), Google (01.2), Amazon (01.2) e Meta (ex FB - 02.02).
Siamo per definizione un mercato difensivo, ma pure lo SMI non è indifferente alle turbolenze di questo inizo d'anno: abbiamo cercato di difendere i 12'500 punti con i denti ma poi venerdi ci siamo arresi: non ci resta che sperare che la media mobile dei 100 giorni (linea verde) sia piuttosto resistente. Nel medio periodo comunque il trend è ancora in essere e prima di parlare di ritracciamenti che potrebbero replicare quelli del Nasdaq aspettiamo ancora un po'.
Non possiamo fare a meno di parlare di rendimenti e delle loro aspettative: purtroppo è importante seguire da molto vicino il loro sviluppo.
Se vi ricordate bene, la scora settimana parlavamo di 3 aumenti dei tassi negli USA: purtroppo il mercato ne sta ora scontando almeno 4 (vedi i 102 punti base attesi ad un anno) e si parla sempre più insistentemente di un rialzo già a marzo di 50 punti (!) tutti in una volta.
L'Eurozona si smarca notevelmente dagli Stati Uniti in quanto ad un anno sono scontati scarsi 20 punti base: praticamente, considerato che l'aumento minimo quando le banche centrali si decidono a muoversi è di almeno 25 punti base, significa che per il momento di aumenti non se ne parla; siamo comunque curiosi di vedere fino a quanto i Tedeschi, che hanno un'inflazione al 5%, non andranno a bussare alla porta della Lagarde.
Sorprende invece che l'aspettativa per la Svizzera sia di 33 punti base... Stranissimo in quanto è abbastanza improbabile che la Svizzera riesca a muoversi prima della EU.
In una situazione di risk off come quella vissuta questa settimana, il Treasury a 10 anni viene di solito acquistato e anche questa volta sembra che la teoria si rifletta nella pratica: dopo aver puntato ad una resa di 1.90% (praticamente a livelli pre-pandemici) verso il fine settimana è sceso in zona 1.70% e la qualcosa potrebbe calmare un po' le acque settimana prossima.
Legati ai rendimenti non possiamo trascurare il capitolo dei cambi, velocemente:
Euro/chf ci aveva fatto sperare in un recupero della valuta europea ma si è trattato di un falso movimento: siamo tornati sotto 1.04 e se gira ancora per un po' quest'aria da risk off non ci meraviglieremmo di vederlo 1 a 1.
Il dollaro contro euro dovrebbe essere molto più forte ed approssimarsi al 1.10. Per il momento non sembra il caso.
Insomma per l'ennesima volta il franco svizzero è superstar... anche contro dollaro, che dovrebbe trovarsi con queste rese almeno attorno allo 0.935-0.94, siamo in prossimità del supporto a 0.91 e speriamo che lo tenga.
Buon week end!
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