Venerdì sera eravamo pronti ad un rimbalzo dei mercati così come lo stavano pure segnalando i futures americani questa mattina.
Eravamo già pronti a fare le pulci al discorso che farà Powell a margine della riunione della FED di martedì e mercoledì, quando siamo stati richiamati al presente da quanto sta succedendo ai confini tra Russia e Ucraina dove a quanto pare i Russi hanno voglia di menar le mani. Infatti la cosa è stata presa seriamente da parte di alcune ambasciate, tra le quali troviamo quella americana che sta in fretta e furia richiamando dall'Ucraina tutto il personale diplomatico che non sia strettamente necessario. Non un bel segnale...
Quindi prima di preoccuparci della stretta sui tassi che la FED farà fra un paio di mesi, dobbiamo giocoforza occuparci di quello che sta passando nella testa di Putin che francamente non è che sia il più inteligibile dei personaggi che occupano la scena politica dei nostri giorni.
La scorsa settimana, se non andiamo errando, qualcuno si era già portato avanti con i lavori e aveva messo il leader russo sull'attenti rendendogli noto che in caso di invasione dell'Ucraina il suo paese sarebbe stato oggetto di un paio di ritorsioni tra le quali l'esclusione dal sistema di pagamenti internazionale Swift... A quanto pare Putin non ha fatto una piega...
Ci spiega il perché un pezzettino di un articolo pubblicato dal quotidiano Die Welt dove si evidenzia che "Mosca si è preparata come non mai alla controffensiva occidentale: le riserve sono a livelli record, i debiti pubblici e quelli privati sono minimi, l'abbandono del dollaro in fase molto avanzata" e, aggiungiamo noi, hanno riserve di oro imponenti e un rapporto privilegiato con le criptovalute. Insomma si sono attrezzati piuttosto bene e non da ultimo potrebbero far passare un inverno piuttosto rigido a metà della popolazione europea chiudendo semplicemente un paio di rubinetti del gas.
La cosa quindi non è da prendere sottogamba.
Ma veniamo ai mercati: neppure loro stanno prendeno quanto sta succedendo ai confini con l'Ucranina a cuor sereno ed oggi ce ne hanno dato una dimostrazione: probabilmente è uno dei maggiori sell off di giornata dal marzo del 2020.
In una sola seduta anche lo SMI ci ha deliziato, si fa per dire, con una performace negativa dove ha infilato in un solo giorno lo sfondamento delle medie mobili a 100 e 200 giorni e di due supporti (12'270 e 12'080); per fortuna si è assestato in chiusura sul supporto a 11'870 punti. Ci vuole dell'impegno per combinare un simile disastro tutto in un giorno...
Ora che fare? La prima cosa vediamo se gli 11'870 punti vengono confermati domani mattina: vedremo se si rimbalza per lo meno sopra i 12'000 punti. Se non arrivano ulteriori segnali negativi dalla Russia dovrebbe essere piuttosto probabile. Ci sono parecchi titoli europei che sono a prezzo di sconto e li stiamo monitorando. Una zero cost strategy, approfittando della volatilità schizzata alle stelle (VIX a 36) potrebbe essere il migliore dei sistemi per rientrare.
Dobbiamo però controllare che l'indice SMI non scenda sotto quota 11'870 altrimenti sono guai grossi: il prossimo supporto convincente è a 11'250 punti ovverosia un altro 5% di correzione. In quel caso un minimo di alleggerimento andrebbe fatto.
Vediamo domani come va. Ci risentiamo presto...
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