martedì 14 giugno 2022

Aspettando la FED ( si soffre...)

 

Avevamo il sospetto che questa settimana, borsisticamente parlando, non sarebbe stata semplice e fin dai primi scambi asiatici di lunedì mattina abbiamo cancellato dalla nostra mente la speranza di vedere per lo meno uno straccio di rimbalzo tecnico (ci poteva assolutamente stare...). Siamo invece alle prese con un vero e proprio bear market,  soprattutto negli USA,  ma anche alle nostre latitudini ci stiamo sempre più spingendo nelle fauci dell'orso...


... a ben pensarci non ci si poteva aspettare molto d'altro: la comunicazione della BCE è stata deficitiaria (eufemismo...) e il dato inflattivo USA è stata una mezza sorpresa (anche se la core inflation in realtà è diminuita...) ovviamente in negativo. Il Treasury a 10 anni è schizzato quasi al 3.5% e ieri per un attimo abbiamo avuto una bella inversione delle rese con il 2 anni che rendeva più del 10 anni...



Intanto il mercato si aspetta che negli USA i rendimenti fra un anno saranno al 4%,  il che significa che sta prezzando almeno 6 rialzi di mezzo punto. 

Domani alle nostre ore 20:00 vedremo di che pasta è fatta la FED: scontatissimo è un rialzo di mezzo punto ma stamani non si escludeva un aumento dello 0.75% tutto in un boccone; i più visionari hanno messo sul piatto pure un rialzo dell' 1%... se c'è qualcuno che offre di più si faccia avanti.

Scherzi a parte riteniamo che mezzo punto è più che adeguato (soprattutto se pensiamo che la core inflation sembra diminuire) e al massimo, come dice bene un amico, prepareranno la tavola per ulteriori 3-4 aumenti di mezzo punto. 

Tenendo presente che a novembre avremo le elezioni di mid-term siamo certi che un po' di pressione per evitare esagerazioni arriverà sulle spalle della FED e sospettiamo che il piede sull'acceleratore dei tassi verrà alleggerito...

Ciò non toglie che dobbiamo cercare di gestire il futuro prossimo (che è domani e i giorni a seguire) in quanto potremmo anche assistere alla capitolazione definitiva che poi darà il via ad un movimento che potrebbe anche essere vagamente rialzista. Succede quando tutte le notizie negative sono scontate nei prezzi e in questi giorni di "sconti" ne abbiamo visti parecchi.



Ritorniano alla base di tutto, il nostro S&P500: come detto più volte siamo convinti che deve portare a termine il ritracciamento a 3550 punti per sperare nella sua capitolazione grazie alla quale si può iniziare a ragionare su di una serie di rientri (se non diretti magari attraverso l'uso dei derivati e delle loro combinazioni , ad es, zero cost , ecc). 



Se guardiamo il grafico più da vicino risulta evidente che l'indice potrebbe fare ancora un movimento ribassista quantificabile in 4 0 5 punti percentuali; non è escluso che potremmo già vedere oggi e/o domani un simile movimento che potrebbe essere incentivato soprattutto se vedremo un aumento di 0.75% o addirittura di un punto percentuale (che noi escludiamo).

Ovviamente soppeseremo molto attentamente tutte le informazioni a nostra disposizione e faremo qualche acquisto mirato solo se iniziamo ad avere segnali che potrebbero far pensare ad un allentamento del trend ribassista... ergo: come al solito saremo prudenti.



Interessante la tabella qui sopra esposta che abbiamo intercettato stamani: in effetti anche le peggiori correzioni prima o poi hanno una loro fine naturale: preoccupa quella del 73-74 (-48%)  in quanto avventua in condizioni che assomigliano molto a quelle attuali... ma vogliamo essere ottimisti: non sempre la storia ripete sè stessa (anche se, da buoni analisti tecnici, siamo portati a pensarlo...)



Lo SMI purtroppo non sfugge al movimento ribassista, e per quanto abbiamo cercato di alleggerire i depositi, non possiamo di certo azzerarli... quindi un po' di questa correzione l'abbiamo purtroppo subita... 10'650 punti è la nostra soglia del dolore.



Già che stiamo parlando di dolore, non possiamo esimerci dal rammentare che anche il mondo delle crypto è sotto attacco... e pure massiccio! Prossima soglia, labile, di resistenza per il bitcoin è posta a 20'000$ sotto la quale non c'è più nulla di convincente fino a 12-13'000$. Togliamoci per il momento dalla testa che le crypto possano essere considerate un bene rifugio.




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