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"Questo testo non è stato generato da uno strumento d'intelligenza artificiale", si apriva con questa avvertenza, molto tra il serio e (poco) il faceto, il quotidiano report redattto dagli amici del desk azionario del Credito Svizzero di venerdì. Purtroppo non passerà molto tempo prima che sarà normale far precedere un qualsiasi commento da un simile disclaimer... Il problema è complesso ed è consigliabile avviare in modo celere una seria riflessione chiedendoci fino a quando l'apporto allo sviluppo della nostra civiltà, da parte di noi normodotati, sarà ancora richiesto. Per non parlare di cosa faranno le nuove generazioni partendo dal dubbio, che è quasi una certezza, che non tutti potranno fare i creativi o saranno dotati di un'apprezzata inventiva in modo tale da poter competere alla pari in un mondo che potrebbe essere sempre più dominato degli algoritmi. Pensiamoci! Comunque vi faremo sapere quando anche noi di Appunti Finanziari passermo in modalità ChagGPT... :-)
Ma veniamo a noi: il tema clou della settimana è indubbiamente stata la votazione di mercoledì al Congresso americano riguardante l'accettazione del compromesso che Biden ed i Repubblicani hanno elaborato per superare lo scoglio del tetto all'indebitamento statale, compromesso che ovviamente è stato approvato senza esitazioni. Il giorno dopo si è replicato al Senato con il medesimo risultato. Legge approvata quindi e fin qui siamo tutti contenti, compresi i mercati azionari che hanno festeggiato, come vedremo dopo, con dei volumi eccezionali segno questo che in molti, nei giorni precedenti la votazione, sono comunque rimasti alla finestra a vedere come sarebbe andata a finire. Siamo ora curiosi di capire come e con quali conseguenze si intenderà finanziare il nuovo debito. Una cosa è certa: sarà parecchio costoso.
Piuttosto potrebbe diventare un serio problema, in ottica rielezione, le numerose cadute e gli inciampi che assillano Biden con una certa frequenza. Sembrano quisquilie, ma in molti si stanno chiedendo se effettivamente c'è qualche cosa che non va. Da qui a dire che non è più la persona adatta a condurre il paese più importante al mondo il passo è breve, come è brevissimo il lasso di tempo che ci separa dalla prossima elezione. Non è un problema di poco conto...
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In Europa sono stati pubblicati una serie di dati che confermano, per il mese di maggio, la riduzione della pressione inflazionistica:
- Inflazione Francia : 5.1% (atteso: 5.5%; precedente: 5.9%)
- Inflazione Germania: 6.1% (atteso: 6.5%; precedente: 7.2%)
- Inflazione Europea : 6.1% (atteso: 6.3%; precedente: 7.0%)
Fanno impressione quei 339k nuovi impieghi creati al di fuori del settore agricolo: se ne aspettavano 195k... Fanno da contraltare un tasso di disoccupazione al 3.7% (atteso: 3.5%; precedente: 3.4%) e le paghe medie orarie al 4.3% (atteso: 4.4%; precedente: 3.4%) che sono oramai dal primo trimestre del 2022 in costante calo e contribuiranno di certo a calmierare un poco l'inflazione.
Oltre all'analisi tecnica siamo confortati pure dall'amico Ned Davis che continua ad aver ragione... Il mercato toro che si è palesato venerdì dovrebbe continuare per tutto il mese di giugno... poi a metà luglio faremo i conti con gli utili aziendali che potrebbero nuovamente sorprenderci...
Il Nasdaq continua a bearsi del suo momento di gloria spinto dall'Intelligenza Artificiale. Bello ma dobbiamo anche prestare un po' di attenzione al fatto ( e questo vale anche per lo S&P500) che, tranne venerdì, non sono proprio tutti i settori a salire... anzi, ve ne sono parecchi che son rimasti al palo. Ciò significa che potrebbero essercene alcuni che stanno entrando non solo in una situazione da ipercomprato ma addirittura potremmo iniziare a parlare di bolla speculativa... Godiamoci il momento ma non facciamoci prendere da eccessivi entusiasmi... qualche piccola presa di profitto ogni tanto facciamola. Next stop per il Nasdaq: 13'500 punti.
Un pochino meno brillante è stata la settimana dell'EuroStoxx50 a dimostrazione del fatto che se non hai molte società del settore tecnologico un po' di fatica supplementare a performare decentemente la devi fare. Infatti la situazione prima di venerdì non si stava mettendo benissimo: avevamo già forato al ribasso anche la media mobile dei 100 giorni (linea verde) ma per fortuna c'erano i 4200 punti a fare da supporto. Vediamo cosa succederà la prossima settimana ma temiamo che superare quota 4'400 sarà una bella sfida: se la si vince potrebbero comunque aprirsi scenari molto interessanti...
Lo stesso discorso è valido per il nostro SMI che ad inizio settimana ha sofferto a causa di una Nestlé che ha annunciato al separazione dal suo attuale CFO ed ha accusato perdite fino ad un 4%... non poco se pensate a qual'è il suo peso all'interno dell'indice. Anche Novartis non ha brillato mentre continua piano piano ma inesorabile il rialzo di Roche che venerdì ha raggiunto i 292 chf. Comunque saremo contenti solo dopo esser riusciti ad issarci sopra gli 11'600 punti; al di sotto di questo livello potremmo solo accontentarci di uno spostamento laterale (se va bene...).
Già che ci siamo diamo un'occhiatina alle valute:
1.07 sembra per euro/dollaro un livello che potremmo vedere anche la prossima settimana. Un ulteriore rafforzamento del dollaro l'avremo solo se i rendimenti sulla valuta americana continueranno a spostarsi nel breve verso il 5%; a quanto pare questo movimento si è momentaneamente fermato e, una volta digeriti i dati macroeconomici di venerdì, vedremo se il movimento continua.
Ovviamente il dollaro ci piaceva di più quando l'abbiamo visto fluttuare sopra lo 0.91 contro chf ed in settimana lo abbiamo osservato anche più alto... per il momento i trend rialzista di breve termine sembra non essere compromesso... se poi ci farà il piacere di forare verso l'alto la media mobile dei 100 giorni (linea verde) siamo tutti più contenti...
Se vi ricordate bene la scorsa settimana non eravamo tranquillissimi a riguardo della parità euro/chf: si temeva, come poi è stato, una visita in zona 0.9683... per fortuna si tratta di un buon supporto sul quale l'euro ha rimbalzato. Per il momento siamo ancora in spostamento laterale...
Buona domenica!
PS: A proposito di ChatGPT, ieri siamo incappati in una trasmissione radiofonica dedicata all'Intelligenza Artificiale e siamo rimasti molto ben impressionati quando all'algoritmo (che fra parentesi non è neppure un'applicazione definitiva ma solo una versione "demo" per mostrarne il potenziale...) è stato chiesto di redarre qualche testo nello stile di Hemingway o dell'astruso Samuel Beckett. Il risultato è stato sorprendente ma in fondo l'algoritmo è stato istruito ad hoc, ha imparato in fretta, ma alla fine NON ha CREATO nulla di veramente nuovo.
Più impressionante, in quanto dimostrazione che ci stiamo avvicinando straordinariamente alla comprensione dei più fini meccanismi che regolano la vita quotidiana di tutti noi, è stata la risposta fornita a quel ricercatore che ha chiesto all'algoritmo cosa può fare dal momento che sua moglie, alla domanda di quanto fa 2+2, si ostina a rispondere 5. Reazione di ChatGPT: Assecondala: dalle ragione! Sembra una barzelletta ma potrebbe anche non essere... Tutt'al più diventerà una della tante leggende metropolitane che nasceranno nel Meta Verso.
Ottimi punti, come sempre! È peculiare questa settimana la discrepanza tra due sondaggi sul lavoro US: l'indagine sulla disoccupazione ("household survey") e i dati sui nuovi posti di lavoro ("non farm payrolls", derivanti dalla "establishment survey"). Secondo le imprese, ci sono più posti di lavoro di quanto atteso, mentre le persone segnalano maggiori difficoltà nel trovare lavoro. Questo può dipendere dal fatto che le persone possono avere più lavori, o da una riduzione dei lavoratori autonomi, possibilmente a causa di problemi nel reperimento di finanziamenti, un problema riscontrato sin dall'inizio delle crisi bancarie. Nonostante queste sfide, il mercato ha dato più peso ai dati positivi provenienti dalle imprese, con molti investitori che hanno coperto le loro posizioni corte o sottopesate, spingendo in su il mercato. Buona domenica, Stefano
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