martedì 5 maggio 2020
Corte cost. tedesca
Oggi vogliamo portare alla vostra attenzione quello che potrebbe diventare un ulteriore elemento di disturbo nel già scricchiolante e farraginoso iter della ripresa europea post covid19.
Stiamo facendo riferimento alla odierna sentenza della Corte costituzionale tedesca a riguardo del Quantitative Easing avanzato dalla BCE, che viene bollato come anticostituzionale. Questo non impedisce, per il momento, alla Bundesbank di garantire la propria partecipazione ai piani di riacquisto, ma è pur sempre un forte elemento d'incertezza che pesa sulla testa della banca centrale europea e che potrebbe mettere in forse il piano di aiuti da 750 mia così come è stato pensato.
Che sta succedendo? In pratica la Corte costituzionale tedesca sta dando 3 mesi di tempo alla BuBa e/o BCE per dimostrare che "non stia deviando dal principio di proporzionalità" nei suoi acquisti di titoli.
Un esempio per capirci: L'Italia ha una partecipazione del 15.6% nel capitale della BCE ma gli acquisti di obbligazioni Italiane previste dall'intervento della BCE potrebbero superare il 30% ed essere così considerato un finanziamento monetario dell'italico deficit. Inoltre, per statuto, la BCE non può detenere più del 33% del debito di ciascun governo e con l'azione prevista non è escluso che questo avvenga.
Insomma, ai tedeschi proprio non va di finanziare parte dei debiti italiani...
Poi, sempre la suddetta Corte, rincara la dose e spara ad alzo zero contro la politica della BCE accusandola di "permettere ad aziende economicamente insostenibili" di restare in attività riducendo i costi dei debiti grazie ad una politica monetaria super accomodante, politica che sta pure minando i risparmi dei poveri tedeschi.
Tenete bene a mente quanto qui sopra riportato e ne riparleremo quando qualcuno dovrà salvare la Deutsche Bank o la Lufthansa dal tracollo finanziario... non manca molto. Forse non hanno tutti i torti ma questo punto una buona dose di coerenza è richiesta anche ai tedeschi. Vedremo se saranno virtuosi non solo a parole ma anche nei fatti.
Comunque, come se non bastasse Trump che in un qualche modo sta cercando di rilanciare la bagare con i Cinesi, ora ci si mettono anche i Tedeschi a complicare il quadro delle manovre europee: immediata è stata la reazione sia delle borse (ripresesi nel pomeriggio per fortuna) sia del dollaro che ne ha immediatamente approfittato per rafforzarsi persino contro chf.
Come ripetiamo da un po'.... non se ne verrà fuori tanto velocemente da questo pasticcio!
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