martedì 31 marzo 2020
Consumatori in ritirata
Rieccoci! dunque, sembra che per il momento i mercati abbiano deciso di consolidare agli attuali livelli. Anche lo SMI non fa eccezioni. Oramai pare che gli investitori si stiano abituando alle cattive notizie e le reazioni sembrano più pacate.
Prendiamo in prestito un grafico (clicca sul grafico) realizzato dal Boston Consulting Group che indica chiaramente il decalage che c'è nel comportamento tra i consumatori italiani (i primi ad essersi materialmente confrontati con il virus) e quelli degli altri paesi, che comunque raggiungeranno verosimilmente gli Italiani tra non molto...
Alla fine, ma chissà quando sarà?, di questo periodo di segregazione casalinga appare abbastanza chiaro chi saranno le prime vittime economiche del covid-19... il loro futuro sarà nelle nostre mani.
domenica 29 marzo 2020
Riflessioni domenicali in ordine sparso
Come è sempre stato, a borse chiuse si ragiona
meglio. Cercheremo quindi di condividere con voi alcune riflessioni a riguardo
delle sfacelo economico e finanziario causato dal covid19 cercando di
evidenziare quello che ci sembra oramai chiaro, da quanto invece è ancora velato da una patina d’incertezza.
Vorremmo quindi, in primis nei confronti noi stessi, prestar fede al
Governatore dello Stato di NY Cuomo, che qualche giorno fa ha affermato: “E’
preoccupante ma bisogna cominciare a dire la verità” riferendosi ovviamente al
virus e alle sue conseguenze a corto e lungo termine.
Eccovi,
in ordine sparso, quanto ci pare già
scontato:
. Dalla fine del mese di marzo in occidente
siamo entrati in guerra: le armi sono ancora negli arsenali e lì ci rimarranno;
il nemico questa volta è invisibile ma subdolo, invasivo e apparentemente
invincibile. Ed è pure un codardo, si accanisce con i più deboli togliendoli il
respiro… Non esiste scenario di guerra senza che, economicamente parlando, gli
si possa affiancare un periodo piu’ o meno lungo di recessione. Stanno facendo di tutto per
evitarla, ma ci sembra una battaglia già persa. Le conseguenze di una
recessione si faranno sentire anche sui bilanci di moltissime società per
parecchi trimestri. Qualcuna ci lascerà le penne: questa volta, non si riuscirà
a salvare tutti come nel 2008 (Lehman a parte, ma quello faceva parte a nostro
giudizio di un pericoloso esperimento: lasciamo fallire una banche per vedere
cosa succede…) Il nervosismo in borsa è
più che giustificato
. Per la ricostruzione dovranno intervenire
gli Stati, se ne facciano una ragione la Merkel e la von der Leyen. Purtroppo i
costi peseranno sulle spalle delle generazioni a venire. La nostra di
generazione, probabilmente tirerà un sospiro di sollievo per lo scampato
pericolo: per pagare i debiti ci sarà
sempre tempo. Ammettiamolo, da Reagan in
poi siamo stati cresciuti con questo principio che è oramai parte del nostro
dna.
. Abbiamo preso coscienza che la salute dei
cittadini non può essere demandata al mercato o governata con i suoi principi:
se fallisce il sistema abbiamo un problema! La spesa pubblica va ripensata
drasticamente.
Alla stessa stregua vanno ripensati gli orientamenti che spingono la produzione a delocalizzazioni selvagge: anche questo è un tema che va ripreso al più presto e rivisitato in profondità. Nel gennaio del 2019 l’Economist parlava di “slowbalization” in riferimento alla necessità di rallentare la globalizzazione; ci permettiamo di estendere il concetto e potremmo invocare una bella “slowdelocalization”!
Alla stessa stregua vanno ripensati gli orientamenti che spingono la produzione a delocalizzazioni selvagge: anche questo è un tema che va ripreso al più presto e rivisitato in profondità. Nel gennaio del 2019 l’Economist parlava di “slowbalization” in riferimento alla necessità di rallentare la globalizzazione; ci permettiamo di estendere il concetto e potremmo invocare una bella “slowdelocalization”!
. Per quanto riguarda i mercati finanziari è
abbastanza probabile che i portafogli di molti istituzionali e grossi
investitori (soprattutto gli speculativi) si sono riallineati e questo dovrebbe
metter fine a quei ribassi selvaggi che erano anche il frutto dei margin calls.
Anche se i movimenti giornalieri ancora per un po’ rimarranno accentuati (anche 3-4% al giorno
in su o in giu’ ).
Quello
che ci sembra ancora poco chiaro e che da fastido agli investitori
. Fino a quando durerà la pandemia? E’ abbastanza
probabile che si potrà ragionevolmente intravvedere una fine solo quando ci
sarà il vaccino: un anno, un anno e mezzo? Ci stanno lavorando in tanti, forse
anche meno… speriamo! L’incertezza è una delle cose maggiormente odiate dai
mercati finanziari. Armiamoci di pazienza.
. Siamo molto interessati a tutte quelle
azioni che pagano un dividendo attraente e ce ne sono molte: non è ancora certo
se siano in grado di confermare una distribuzione così generosa. Faranno di
tutto per accontentare gli azionisti ma intanto si cominciamo a registrare un
numero crescente di società che rinunciano agli già annunciati share buybacks,
vediamo se il prossimo passo sarà di ridurre anche i dividendi.
Non rinunceremo comunque ad esporre una lista
di società che pagano ricchi premi…
. Ci
stiamo chiedendo se dobbiamo continuare a valutare il mercato con i vecchi e
classici parametri quali ad esempio il P/E dal momento che stimare gli utili
futuri non sarà facile. Meglio forse il Price/Boock value? Infondo dopo questi
scrolloni di borsa ci sono aziende che quotano meno del loro valore intrinseco:
forse una ragione ci sarà, ma non è vero che il mercato non sbaglia mai.
Faremo un bell’esercizio in settimana e
vediamo se esce qualche cosa di bello…
. Siamo anche molto curiosi di vedere se prima
o poi l’inflazione si farà viva: è morta da anni ma un suo ritorno potrebbe
essere una delle conseguenze di questo virus… vedremo come si comporteranno le
banche centrali.
Domani mattina vedremo come reagiranno le
borse asiatiche ed europee al -4% dell’america di venerdi’ e siamo curiosi di
vedere se resteremo nella banda di oscillazione che vi abbiamo indicato
(8600/9600 dello SMI).
Inoltre domani ci aspettiamo una presa di
posizione delle grandi banche svizzere a proposito dello spinoso capitolo dei
tassi negativi che colpiscono le giacenze in conto corrente sopra certi
importi: forse ci sarà una positiva sorpresa a tal proposito… ve ne daremo notizia.
venerdì 27 marzo 2020
Smi & watch list
Sta per finire una settimana piuttosto impegnativa. Quello che possiamo osservare, è il movimento fatto dall'indice SMI che dopo aver ripetutamente testato quota 8200 punti (lasciamo perdere il minimo a 7600 frutto di un'estrema attività dettata dagli algoritmi e dai margin calls), ha ritracciato a 9000 punti che corrisponde, largo circa, al 50% del movimento ribassista fatto dopo aver rotto il supporto dinamico a 10400 punti. Di norma, questo lo deriviamo dall'osservazione delle altre crisi borsistiche , dopo un simile rimbalzo, segue una fase di assestamento e tende a spostarsi lateralmente: abbiamo provato a stimare il range dello spostamento che potrebbe esser all'interno delle due strisce rosse. Se così fosse, significa che una buona parte dei danni economici che è possibile stimare da questa crisi è già conglobata nelle quotazioni.
Il problema è che allo stato attuale non siamo sicuri che sia così semplice stimare i danni: non sappiamo ancora quanto potrà durare e soprattutto ci fa paura la fretta con la quale l'America ha intenzione di riavviare il ciclo produttivo.
Ciò significa probabilmente dilatare le tempistiche e la conseguente carenza di visibilità potrebbe indurre negli investitori un'attitudine molto prudenziale lasciando spazio agli speculatori, grandi amanti delle volatilità elevate.
In attesa che il mondo finanziario ritrovi una certa stabilità, abbiamo pensato di allegare ai nostri appunti una lista di azioni, per il momento solo dello SMI ma a breve ci saranno anche valori secondari e azioni estere, "Nice to have" ma non a tutti i prezzi.
Questa lista NON è una sollecitazione agli acquisti, ma serve a chi segue il mercato ad orientarsi: oltre alla quotazione e al prezzo di supporto pensiamo siano utili altri parametri quali il dividendo pagato, il P/E, ecc.
Se a qualcuno servisse qualche informazione supplementare, sapete dove contattarci.
PS: come scrivevamo domenica, non solo i casi di covid19 negli USA sono superiori a quelli europei, ma sono i primi della classe... sorry abbiam sbagliato per difetto...
giovedì 26 marzo 2020
Dato storico
Dopo il crollo del PMI europeo a livelli record, un altro dato da far drizzare i capelli in testa, è quello pubblicato oggi dal ministero del lavoro USA: in una settimana le richieste di disoccupazione sono passate dai 281'000 casi della settimana precedente ai 3'283'000 di oggi !
Alcuni economisti prevedono che negli USA a breve ci saranno una ventina di milioni di disoccupati: considerando quanto visto oggi, pensiamo che la previsione, che dire nefasta è poco, sarà una realtà effettiva nelle prossime settimane. Speriamo di sbagliarci...
In breve:
- I futures americani non hanno fatto una piega a seguito della pubblicazione dei dati sulla disoccupazione; cinicamente diremmo: un buon segnale, buona parte delle notizie negative (anche molto negative se si pensa che si aspettavano un aumento di 1'640k a fronte dei 3 mio e rotti) è già conglobata nelle quotazioni attuali.
- Ci verrebbe voglia di comprare qualche cosa, e qualcosina abbiamo comprato, ma dati come quello di oggi ci inducono ad una certa prudenza.
- A quanto pare le banche svizzere sono solide: Moody's dixit! in effetti oggi le due grosse sono al rialzo...
- Sembra che la BNS non riesce a stare con le mani in mano: euro/chf 1.0637... sempre più su...
- Mentre scriviamo i futures usa sono addirittura positivi...
mercoledì 25 marzo 2020
SMI
Come spesso succede quanto i ribassi sono eccessivi (anche se giustificati) ci aspettiamo spesso una reazione contraria e di pari intensità quasi a confermare che anche la borsa sottostà alla terza legge della dinamica. E' più o meno quello che sta accadendo in questi giorni. Quello che a noi fa star bene, è il fatto che per il momento ci stiamo allontanando dagli 8200 punti, una zona che ci piacerebbe non più rivedere per un po'...
Certo che il VIX (ricordate il famoso indice della paura?) rimane ancora, malgrado le iniezioni di trilioni nel sistema economico e finanziario, a dei livelli parecchio elevati. Certo che se Trump si ostina a dire che la cura (lock down) è peggio della malattia, vagheggiando che per Pasqua il problema è risolto, francamente un qualche dubbio che non abbia capito bene cosa sta arrivando addosso agli americani, fa paura; anche perché rischiamo che un allentamento affrettato del lock down potrebbe comportare una diluizione , quella sì pericolosa, delle tempistiche di risoluzione del problema.
Questa mattina abbiamo letto una presa di posizione del CIO di UBS e ve ne proponiamo un piccolo estratto in quanto propone uno scenario che anche a nostro giudizio ha un altro grado di probabilità che si avveri:
"Nel nostro scenario di riferimento, i nuovi casi
di COVID-19 raggiungono il picco a metà aprile in Europa e negli Stati Uniti e
le restrizioni più severe vengono abolite a partire da metà maggio circa;
tuttavia, crediamo che il virus si dimostrerà difficile da debellare e le
autorità di alcuni Paesi dovranno reintrodurre ciclicamente provvedimenti
restrittivi per tutto il resto dell’anno. Ci aspettiamo che una risposta
monetaria e fiscale coordinata come quella che inizia a profilarsi fornirà
finanziamenti sufficienti a sostenere le imprese e i settori colpiti, ma
probabilmente arriverà troppo tardi per salvare tutti, come dovrebbe dimostrare
il dato sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti in
uscita questa settimana. Prevediamo che intorno al 4T20 si instauri una ripresa
economica a U. In questo scenario ci aspettiamo che l’S&P 500 scenda a
circa 2650 punti a fine anno."
Curiosità no 1:
Nel frattempo, la nostra Banca Nazionale Svizzera, sta lottando (speriamo non contro i mulini a vento...) per mantenere il franco svizzero ad un livello decente: oramai non manca molto che il "total asset" della BNS raggiunga il bilione... vogliamo provare a scriverlo: 1'000'000'000'000' !!
Per chi è bravo in mate : 10 alla dodicesima...
Curiosità no 2:
L'italia chiama, la Germania risponde! Sei (6) pazienti italiani ricoverati per coronavirus saranno accolti in Sassonia... Non staranno esagerando?!
martedì 24 marzo 2020
SMI 24.03
Per esser sinceri fino in fondo, il rimbalzo dello SMI di oggi ce lo saremmo aspettato ieri, ma meglio tardi che mai. Non abbiamo ancora recuperato tutta la perdita di lunedì (vedi cerchio rosso) ma ci siamo vicini. Quel che importa è allontanarsi dalla zona degli 8200 punti. Oggi i futures USA sono pure positivi e questo aiuta.
Stamani abbiamo analizzato un pochino il rapporto tra prezzi e utili (P/E) dello SMI e sorprendentemente è ancora altino: 18. Ce l'aspettavamo più basso (attorno ai 15/16) e quindi malgrado il forte ribasso YTD (-18%) il nostro indice è ancora piuttosto caro. Non è necessariamente negativo ma da sapere che il mercato nel suo insieme non è ancora completamente a... buon mercato.
Il grafico qui sopra riportato, mostra cosa è successo in pochissimi giorni al iShare Inv. Grade Corporate Bond ETF: ha in gestione 31 miliardi di $ di obbligazioni Investment Grade e la correzione di questi giorni ha letteralmente eroso la performance accumulata degli ultimi 10 anni. Insomma anche il reddito fisso, che dovrebbe essere il paradiso dei deboli di cuore, a volte ti taglia le gambe.
Per chi intende investire in obbligazioni, in questi giorni si possono fare buoni affari.
Certo che a vedere i mercati azionari di oggi (Dow +7%, Dax +7%, SMI + 5%) sembrano voler far festa, ma, e li attendavamo con impazienza, oggi sono pure usciti i primi dati macroeconomici al tempo del coronavirus e lo scenario è da incubo. Per una miglior visione cliccate sul grafico qui sopra e potete vedere che il PMI dell'area Euro è letteralmente collassato. Di norma quando il PMI si trova sotto la soglia del 50 ci segnala una recessione in arrivo: dal momento che a 31 o a 28 non c'è mai stato, ci stiamo chiedendo cosa ci sta per travolgere... probabilmente uno sorta di tsunami economico. Staremo a vedere: molto dipenderà da quanto rapidamente se ne esce da questa storia, per il momento lo champagne lo teniamo nel frigorifero.
lunedì 23 marzo 2020
Confusione!
Questa mattina, ad esser proprio sinceri, ci saremmo aspettati un'apertura della borsa Svizzera leggermente positiva o per lo meno che confermasse i valori della chiusura di venerdì. Ma siamo stati clamorosamente smentiti dai fatti... Ci eravamo illusi che qualche trilione di dollari potesse per lo meno far cambiare l'umore degli investitori: forse di quest'ultimi si, ma non degli algoritmi che a quanto pare non hanno nè cuore nè anima...
Poi l'ennesima illusione: la FED annuncia un Quantitative Easing illimitato, roba da far girare la testa, ed infatti anche i futures negli USA, che per tutta la mattina erano abbondantemente negativi (-3.5%), si sono girati in positivo (+3%).
Stavamo quasi per stappare lo champagne per la timida ripresa dello SMI, che in uno slancio d'entusiasmo in pochi secondi guadagna 300 punti, per perderli quasi tutti in quanto l'America ha aperto sotto del 2%... Roba da mal di testa... e ci serve pure un asiolitico.
domenica 22 marzo 2020
Appunti in libertà
Ieri ci siamo presi un giorno per respirare e
liberare anche solo parzialmente la mente. Vogliamo cercare di restare lucidi e
per il momento sembra che ci stiamo riuscendo, però, se dal nostro blog vi
arrivano segnali che contraddicono quanto appena affermato, pf fateci un cenno!
Qui di seguito qualche sommario appunto in
libertà:
E’
pandemia
E’ oramai chiaro che siamo confrontati con una
vera e propria pandemia; è probabile che il mondo non ne ha mai vista una così
globalizzante: sono per il momento 132 i paesi coinvolti e sarà solo questione
di tempo prima che il virus contagi quelli mancanti all’appello.
Decalage
temporale
Ovviamente il decalage temporale tra un
continente e l’altro fa sì che la percezione della malattia sia diversa da
paese a paese, così come sono diversi gli approcci al problema. C’è chi ha
usato il pugno di ferro come i Cinesi, chi opta per metodi misti che vanno
dall’immunità di gregge fino alla mitigazione ( ma non alla repressione) come
l’Europa e ci saranno gli Stati Uniti che vedremo come reagiranno in questi giorni e quale attitudine avranno
per cercare di rallentare il contagio.
Notizia di oggi: Trump sprona Ford, GM e Tesla
a produrre ventilatori; evidentemente ha già capito quale sarà il principale
problema da risolvere. Meglio così, non si perderà tempo.
Umore
della popolazione
Se in Cina possono, forse, tirare un respiro
di sollievo, tant’è vero che si respira di già un’aria da “revenge spending”
(confermata indirettamente da uno strano comportamento al rialzo dell’azione
Swatch ), in Europa siamo in pieno marasma derivante dalla presa di coscienza
che questo non è un problema solo Italiano. Negli USA testeremo la prossima
settimana l’umore della popolazione che per il momento non sembra (tranne le
avanzatissime NY e California)
preoccuparsi più di tanto. (scommettiamo che alla fine della prossima settimana
negli USA i casi saranno superiori a quelli Europei?)
E
l’umore degli investitori?
Anche qui ci sembra di ravvisare mercati
finanziari asiatici meno preoccupati di quelli europei e americani. Vediamo se
anche la prossima settimana sarà così.
E’ ovvio che l’iniezione di trilioni di
dollari ed euro potrebbe contribuire per
lo meno a stabilizzare le borse. Siamo molto curiosi di vedere domani come si
comporteranno i mercati azionari… lasciateci essere un minimo positivi!
Sarà
come nel 2008?
Ci stiamo sforzando, ben consapevoli che ogni
crisi ha il suo specifico DNA, di trovare delle analogie con altri momenti
difficili.
Dunque, non ci sono analogie con l’87 dove
l’introduzione degli scambi automatici e una generale eccesiva quotazione dei
titoli ha scatenato un bel sell off.
Nulla a che vedere con lo scoppio della bolla
delle doc come fine 99/ inizio 2000 dove abbiamo assistito allo sgonfiarsi di
una bolla gigantesca generato dalla quotazioni astronomiche di start up che
manco sapevano cosa avrebbero fatto da grandi e già valevano centinaia di
milioni.
L’11 settembre ha una matrice terroristica e
se proprio vogliamo trovare delle analogie l’unica cosa che terrorizza in
questo momento è il virus stesso.
Arriviamo alla correzione dell’autunno 2008
generata dai famigerati subprime, pillole avvelenate travestite da pacco
regalo, che stavano per mettere definitivamente in ginocchio il sistema
bancario-finanziario. L’epicentro della crisi del 2008, che tutto sommato si è
risolta con un bello spaventone, erano
quindi le banche che hanno rischiato di fallire e di mettere in crisi tutto il
sistema di produzione che appunto dalle banche trae la sua linfa vitale.
Oggi, l’epicentro della crisi è il sistema di
produzione stesso. Obbligato a rallentare, ma non a fermarsi, il sistema
rischia grosso: molto dipenderà dalla durata dello stop forzato e se
quest’ultimo sarà ragionevolmente breve, forse ce la faremo ad evitare una
recessione a due cifre. Altrimenti per un numero importante di aziende potremo
recitare il De profundis e allora sì che inizieranno i problemi, quelli seri.
Non vorremmo trasformaci in piccoli emuli di
Alfonso Tuor, giornalista ticinese per passione ma menagramo di professione, ma
se non si riuscirà a far ripartire al più presto il sistema produttivo allora i
fallimenti saranno all’ordine del giorno. A partire dalla piccole cose: il
barettino dove si fa colazione e si leggono i quotidiani (per noi sarebbe ‘na
tragggedia) su su fino a quelle aziende che per mancanza di liquidità non
riusciranno più a … respirare.
Basta, ci fermiamo qui…
A domani cari amici!
venerdì 20 marzo 2020
usd-eur-borse
Qualche amico ci ha chiesto come mai il dollaro si sta rafforzando in maniera evidente addirittura contro il franco svizzero, notoriamente valuta rifugio per eccellenza.
Ad una simile domanda normalmente si cerca di rispondere tirando in causa i differenziali di rendimento tra le due monete, le aspettative sulle politiche monetarie dei due paesi e via discorrendo.
Questa volta la risposta deve probabilmente essere cercata da un'altra parte e tiriamo in causa un fenomeno che abbiamo già riscontrato nelle crisi finanziarie precedenti.
In buona sostanza, essendo il dollaro LA moneta di pagamento internazionale, in questo preciso momento storico il dollaro scarseggia a causa di una crisi di liquidità delle tante aziende n giro per il mondo che non riescono a far fronte ai loro impegni. La Federal Reserve è da diverse settimane che deve iniettare liquidità nel sistema e sta chiedendo (lo ha fatto anche con la nostra BNS) a diverse banche nazionali un colpo di mano ad organizzare delle linee swap in dollari.
Non un bel segnale...
Un'altra battaglia, oltre a quella sanitaria, è quella che sta compiendo quotidianamente la Banca Nazionale Svizzera per mantenere EUR/CHF sopra 1.05, da molti analisti considerato un livello da difendere con i denti per evitare un eccessivo rafforzamento del CHF. Sotto questo livello non ci sorprenderebbe vedere un ennesimo taglio ai tassi svizzeri, deleterio per il già martoriato settore bancario.
Lasciateci terminare la settimana con una notarella di ottimismo: era da molto tempo che non si vedevano così tanti segni positivi davanti alle performance quotidiane delle principali borse mondiali... Non vogliamo assolutamente dire che il peggio è passato. Stiamo cercando di capire come potrebbe evolvere il virus negli Stati Uniti e quale sarà l'impatto sulla sua economia: quando lo capiremo, saremo anche in grado, forse, di quantificare i danni e ricalcolare i valori di borsa delle società. Ci sarà del movimento...
Buon week end.... tutti a casa!
Buon week end.... tutti a casa!
giovedì 19 marzo 2020
Smi 19.03
Come avevamo previsto America (1 tr)ed Europa (750 mia) si stanno attrezzando per invadere l'economia con una marea di liquidità, nell'intento di evitare l'inevitabile, ovverosia una bella recessione servita su di un piatto d'argento. E' chiaro che senza questi interventi la situazione potrebbe essere anche peggiore e quindi non lamentiamoci più di tanto.
Da qualche giorno salutiamo comunque con piacere il movimento laterale dello SMI. Sembra aver trovato un certo supporto tra gli 8000 e gli 8500 punti, interrompendo il suo movimento ribassista.
Ovviamente siamo nuovamente confrontati con l'eterno problema a sapere se questo supporto è quello definitivo e da qui si può pensare ad un rialzo, oppure è una semplice pausa per poi riprendere a scendere, cosa che potrebbe succedere se si sfonda il livello dei 7600 punti.
Questa mattina la Banca Nazionale Svizzera ha effettivamente rinunciato ad un ulteriore diminuzione dei tassi per buona pace delle banche che hanno festeggiato con un rialzino timido timido per tornare ad essere negative in questo momento (14:35). A dir la verità è tutto il mercato ad essere debole e l'ennesima apertura negativa dell'America non aiuta. (-2.41%)
Diremmo che per far festa c'è tempo...
Per gli amanti delle opzioni e degli strutturati vi vogliamo segnalare un aumento straordinario della volatilità, non solo per lo S&P500, ma per TUTTE le azioni, svizzere comprese. Nei prossimi giorni magari posteremo qualche esempio di strutture che possono essere utilizzate per entrare nel mercato azionario ma non a tutti i costi e a tutti prezzi.
mercoledì 18 marzo 2020
Bonds sell off
Oggi vogliamo portare alla vostra attenzione quanto sta accadendo nel mondo del reddito fisso ed in modo particolare alle obbligazioni statali.
Di norma in caso di marcato risk off (avversione al rischio) le obbligazioni statali e altri beni rifugio, quali il chf , lo yen e l'oro, sono acquistati a piene mani.
Quello che invece sta succedendo in questi giorni è qualche cosa di anomalo: gli investitori (i grossi istituzionali decisamente) stanno vendendo a piene mani debito pubblico. Risultato: i rendimenti stanno salendo... Quelli svizzeri a 10 anni da un minimo di -1.10% sono a -03% , quelli tedeschi -0.24 e persino il Treasury americano che, dopo il massiccio taglio della fed era sceso al minimo storico di 0.5%, sta risalendo a 1.09%.
A quanto pare anche gli Stati stanno subendo una dura "punizione" a causa dei piani di salvataggio delle rispettive economie che prevedono indebitamenti senza precedenti. In effetti un ritorno a delle rese attorno allo zero o addirittura positive non ci sorprenderebbero: infatti tutti gli Stati dovranno in un qualche modo finanziare questo nuovo debito e farlo a tassi negativi è decisamente molto ma molto più complesso che non a tassi per lo meno azzerati... chi di noi comprerebbe un'obbligazione a tasso negativo? Ben pochi pensiamo!
Vi lasciamo pensare a cosa sta succedendo nel mondo dell'High Yield, dove negli ultimi anni si contano a trilioni le emissione che sono state fatte grazie a tassi molto bassi, spesso con lo scopo di finanziare share buybacks e distribuzione di dividendi, invece di finire in attività di sviluppo e rinnovo dell'azienda. Non ci meravigliamo più di tanto se fra poco inizieremo a sentir parlare di fondi obbligazionari in difficoltà e fallimenti di società. Finger cross.
Qualche altra notizia in ordine sparso:
- Negli USA si aspettano, nel peggiore dei casi, una disoccupazione che potrebbe raggiungere il 20%... La borsa ringrazia e apre oggi a -5.8%
- Belgio e Italia oggi hanno proibito per 3 mesi le vendita allo scoperto... forse andava fatto prima.
- UBS ha affermato ieri di essere in grado di resistere a uno "scenario gravemente stressato" nei mercati globali dopo aver accumulato 5 mia $ di riserve (CET1) negli ultimi anni. La banca è sicura e stamani è stata premiata dal mercato: solo un -1.65% a fronte del -4.09 di CS.
- I più attenti avranno notato del movimento anomalo su Roche (domani stacca il dividendo) e Nestlé. La SIX è stata costretta a procedere ad un adattamento dello SMI in quanto le due società, a causa dei forti ribassi delle altre società, avevamo superato il 20% ponderazione, cosa proibita dalle regole dello SMI. Da qui l'adattamento fuori programma.
- Alle 15:20 lo SMI è a -1.25% (stamani è stato vicino al -4%): qualcuno che compera c'è ancora...
martedì 17 marzo 2020
Smi 17.03
Era dal lontano 1987 che l'America non viveva una giornata di borsa che si è chiusa con un quasi -13%... Stamani ci aspettavamo sui mercati asiatici una reazione negativa se non di pari misura comunque importante; invece tutto sommato le borse hanno chiuso flat, segno che dalle loro parti il problema inizia ad essere percepito diversamente da come lo viviamo in Europa e negli States.
L'apertura di questa mattina, ci ha dato l'illusione che anche in Europa si potesse assistere ad una seduta positiva: purtroppo ogni rimbalzo (detto anche del gatto morto) è sfruttato per alleggerire il portafoglio se ancora non lo si è fatto... Oggi pomeriggio probabilmente anche l'America cercherà di reagire, ma non facciamoci troppe illusioni. Stanno succedendo cose strane sulle scadenze over night che obbligano la Fed ad iniettare centinaia di miliardi nel sistema ogni giorno per evitare guai... non una bella notizia...
Per il momento comunque il livello di 7600 punti dello SMI, livello sotto il quale si aprono strade poco simpatiche per un altro consistente bear market, non è stato superato: vediamo se lo tiene nei prossimi giorni.
Ad esser particolarmente sotto pressione sono, come se ce ne fosse di bisogno, le banche (vediamo se giovedì la BNS taglierà i tassi... la BCE non l'ha fatto, la BNS potrebbe anche rinunciare) e le assicurazioni. Particolarmente venduta SwissRe (ha perso quasi il 50% ytd...) in quanto pare potrebbe essere chiamata a versare 1.5 mia in caso di annullamento delle Olimpiadi di Tokio (la società non commenta...). In evidenza invece Swisscom che evidentemente sta approfittando del lavoro da casa e dai rispettivi collegamenti via internet.
Goldman Sachs, in uno sforzo di previsione per il futuro prossimo venturo, ha iniziato a stimare quali potrebbero essere le ripercussioni del coronavirus sulla crescita sul PIL USA, previsto in forte ribasso per il secondo trim 2020 ma , forse un po' troppo ottimisticamente diremmo noi, in recupero già a partire dal terzo e quarto trimestre.
Si è pure lanciata in un'azzardata previsione sui mercati azionati, che se fosse confermata non ci dispiacerebbe poi così tanto: dobbiamo stringere i denti ancora per un 16% di perdita, ma poi assisteremo ad un recupero del 60% dei mercati... forse se si riuscisse a convincere tutti, ma proprio tutti, a restare in casa, la vita di questo virus potrebbe essere accorciata di parecchio e quindi dare una qualche speranza agli analisti di GS... ce lo auguriamo tutti.... ovviamente non per il 60% di recupero della borsa ma per la ritrovata nostra liberta.
Mentre scrivo il Dow ha tentato un recupero: partito a razzo (+2.41%) dopo 30 minuti sta perdendo lo 0.78%... scenario simile a quello europeo di stamani.
lunedì 16 marzo 2020
Vix & SMI
Il grafico qui sopra riportato è quello dell'indice VIX , conosciuto
anche come l'indice della paura, e che la dice lunga su quanto sta succedendo
nei mercati finanziari di tutto il mondo. Solo nel 2008 questo indice ha
raggiunto quota 80, ma in questi giorni ci siamo andati molto vicini.
E' chiaro che in queste condizioni, cioè quando la paura fa 40 (anzi
80!), i classici schemi di comportamento del mondo della finanza sono
saltati ed è l'emotività che gioca un ruolo fondamentale e ci si muove
alla cieca.
In effetti è difficile se non impossibile, confrontati con un
evento straordinario come una pandemia, riuscire ad immaginare come sarà
il mondo quanto tutto sarà finito.
Una cosa è certa: non sarà più il mondo di prima... Più difficile è dire cosa sarà diventato il nostro mondo e questo mancanza di una visione futura non fa altro che alimentare l'inquietudine. Da qui si spiega il quasi -30% ytd della nostra borsa. (nb: per una miglior visione del grafico fai click sopra il grafico: si espande)
Una cosa è certa: non sarà più il mondo di prima... Più difficile è dire cosa sarà diventato il nostro mondo e questo mancanza di una visione futura non fa altro che alimentare l'inquietudine. Da qui si spiega il quasi -30% ytd della nostra borsa. (nb: per una miglior visione del grafico fai click sopra il grafico: si espande)
Abbiamo stampato il grafico dell'indice SMI sul lungo periodo per cercare alcuni punti di riferimento e vedere se è possibile ottenere almeno qualche indicazione su dove possiamo trovare uno straccio di supporto. Lo sappiamo tutti che in queste condizione, anche l'analisi tecnica non ha un gran valore, ma può comunque offrirci alcuni spunti per una riflessione.
Nel grafico è chiaramente visibile il canale ascendente di un trend di lungo
periodo (canale verde) iniziato nel 2008 e che vede il suo apice a 11270
punti dopo di che è iniziata una correzione che ha riporta l'indice molto
velocemente fuori dal trend ascendente per arrivare ad oggi attorno ai
7700/7800 punti il che rappresenta un ritracciamento di quasi il 50% del
movimento che si esaurisce a 7600 punti. Di norma, ma ripeto in questo contesto
l'indicazione ha un valore solo parziale, dopo una correzione del 50% del
movimento rialzista, si dovrebbe assistere ad una ripresa delle quotazioni.
In questo momento (15:05) il Dow perde il 10.40% e se continua di questo passo
fra 2.5% il mercato verrà stoppato per 15 minuti... non un bel segnale...
Infatti a preoccuparci in questo momento è proprio l'America che ha
sottostimato, e di parecchio, le conseguenze del coronavirus. Vedremo se anche
negli USA ( e perché no) saranno costretti ad assumere iniziative tali da
bloccare una buona parte dell'economia, il che sarebbe veramente preoccupante
con delle conseguenze non facili da immaginare fatto salvo una bella recessione
servita su di un vassoio d'argento
La voglia di comprare a questi livelli è comunque parecchia ma non lasciamoci
ingolosire troppo...
A proposito, se il supporto a 7600 non tiene il prossimo un po' consistente è
tra i 6000 e 6200.
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