martedì 1 dicembre 2020

Dicembre è arrivato


 Il  mese di novembre è alle nostre spalle e passerà alla storia, finanziariamente parlando, come uno dei più prolifici da un bel po' di anni a questa parte. In effetti durante questo mese abbiamo registrato una bella rotazione settoriale: la resurrezione dei valori ciclici è stata finanziata in parte dalla abbondante liquidità in circolazione e dall'altra a detrimento (modesto a dire il vero) dei valori legati alla tecnologia.

Cosa ci aspetterà durante questo mese di dicembre? Ovviamente molto dipenderà dall'evoluzione e dagli annunci legati ai vaccini contro il Covid19: vedremo nelle prossime settimane se vi saranno novità di rilievo, ma non sarà facilissimo (affrettare i tempi potrebbe essere controproducente anche per le ditte produttrici, sopratutto se vi sono delle controindicazioni non ancora emerse...).

Quello che invece è certo, sono le solite pulizie di fine anno,  dove i gestori tenteranno nel limite del possibile di eliminare i cadaveri nei loro depositi e cercando nel contempo di abbellire le performances: queste azioni di window dressing solitamente non hanno grandi effetti,  ma sappiamo che possono generare alcuni movimenti erratici difficilmente prevedibili.

Sarà invece interessante vedere come si comporteranno i grandi investitori istituzionali (casse pensione, fondi, ecc) che verosimilmente dovranno ribilanciare i loro portafogli e limare la quota azionaria, che grazie agli aumenti degli ultimi mesi, sarà sicuramente in esubero rispetto al loro benckmark. Una "limatina" alle quote che sono nelle disponibilità di questi soggetti,  significa comunque tanta roba e qualche effetto sulle quotazioni lo avrà di certo.



Negli ultimi giorni comunque le borse, soprattutto quella svizzera, non è che ci facciano impazzire: l'assenza di stimoli economici (quelli EU bloccati da Polonia e Ungheria; quelli USA dobbiamo aspettare Biden...) sta generando uno spostamento laterale ancora più evidente del solito: in buona sostanza stiamo camminando sul posto ed il nostro lavoro per il momento si limita al controllo: siamo alla ricerca di eventuali segnali di divergenza che potrebbero anticipare una presa di profitto più corposa del consentito. Per il momento non ve ne sono, fatto salvo un leggero ma costante declino dell'oscillatore RSI che se continua potrebbe suggerirci un'eventuale uscita anticipata.




Oggi abbiamo avuto l'ennesima dimostrazione che resuscitare l'inflazione (nel grafico quella europea) è una quasi mission impossible... Si aspettavano un leggero rialzo, invece siamo ulteriormente scesi. Mettiamoci l'anima in pace e pensiamo ai tassi che per il momento resteranno a lungo a questi livelli (e forse anche meno!)


Certo che la dinamica inflattiva non aiuta l'oro che da qualche settimana non se la passa benissimo: avevamo previsto un'escursione sotto i 1800 dollari per oncia e ci siamo. Sta comunque già risalendo perché, a parte l'ipervenduto, l'oro rimane sempre un buon antidoto contro i tassi negativi.

Euro-chf in questi giorni è roba per i trader sulle valute: si muove parecchio ma comunque il suo obiettivo dovrebbe essere 1.09 e anche oltre...



Anche euro/usd è ben intonato: fa fatica a superare 1.1970 ma se lo dovesse fare con convinzione andare oltre 1.20 è cosa fatta...


Stiamo prendendo visione dei report dedicati al 2021: ve ne renderemo conto nei prossimi post. Una prima velocissima impressione: non ci saranno cambiamenti di rilievo nei trend già oggi in essere, almeno per i prossimi 5/6 mesi... (cigni neri permettendo!)



 

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