Domani pubblicheremo qualche grafico aggiornato e vedremo come siamo messi.
Gli eventi dei prossimi mesi ai quali vogliamo prestare particolare attenzione non sono moltissimi ma hanno un certo peso specifico:
1) Elezioni americane
Stiamo entrando nella fase calda della campagna elettorale e i sondaggi si sprecano: in realtà li seguiamo con interesse ma francamente li prendiamo un po’ con le pinze; sappiamo che hanno degli ampi margini di errore e quindi possono riservare qualche sorpresa.
Siamo invece più attenti, considerato il complesso meccanismo elettorale americano, agli Stati “indecisi” che variano da votazione a votazione e non si possono con certezza considerare in mano democratica o repubblicana. Anche alle ultime elezioni sono stati proprio loro a scompaginare tutte le carte.
In uno dei prossimi blog, vedremo di chiarificare il meccanismo elettorale americano: una ripetizione dei concetti di base è sempre utile e aiuta a capire meglio cosa si deve tenere sotto controllo.
(Fra parentesi, allo stato attuale Biden è in vantaggio su Trump di circa il 7%)
2) Banche centrali
Quella americana ha recentemente scoperto le carte e abbiamo capito un paio di cosette:
a) l’inflazione, se di inflazione si potrà parlare, è tollerata anche al di sopra del 2% SENZA che la Fed debba necessariamente raffreddarla con una politica monetaria meno accomodante. Addirittura il tasso di inflazione utilizzato per decidere un cambiamento restrittivo della politica monetaria, é quello medio calcolato “nel tempo” senza dare una specifica al valore temporale che a questo punto pensiamo potrebbe tranquillamente anche essere di qualche anno.
b) Ne consegue che per alcuni anni di aumento dei tassi non se ne parla: il principale carburante che ha spinto le borse a livelli impensabili sarà per parecchio disponibile in modo abbondante e a basso costo. La Fed sarà ancora per parecchio l’ago della bilancia.
Parlare della BCE in questo momento non è facile: Lagarde è ancora in fase di apprendistato e ci stiamo chiedendo cosa intende fare da grande, bravo chi lo capisce. Per il momento ci pare che ha un grosso problema da risolvere dal momento che abbiamo il cambio euro/dollaro quasi a 1.20: siamo curiosi di vedere come intenderà riportarlo anche solo di qualche punto percentuale più a buon mercato (da inizio anno il dollaro si è svalutato dell’8%)
A questo punto è abbastanza chiaro che la competitività la si potrà ottenere attraverso delle belle manipolazioni dei cambi e come abbiamo visto, qualcuno lo dica a Trump, la FED si è già data da fare...
3) Covid 19
Sappiamo che l’attività di ricerca avanza a velocità impressionante: l’affare è di quelli lucrosissimi...
Oggi ci è pervenuta una notizia che non sarà da prima pagina ma a quanto pare lo Sputnik 5, il vaccino Made in Russia che la fase 3 l’ha saltata a piedi pari, sta generando qualche problema...insomma neppure Putin é perfetto.
Questa notizia dovrebbe comunque raffreddare un po’ gli entusiasmi sull’imminente annuncio di un vaccino perfettamente testato. A meno che noi si voglia procedere con la fase 3 direttamente sulla pelle della popolazione, un periodo di 5-6 mesi é necessario e quindi se tutto andrà bene sarà per la fine 2020, primo trimestre 2021. Vedremo ma non facciamoci troppe illusioni.
Ci sentiamo domani per un commento sui mercati.
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