lunedì 20 aprile 2020

Petrolio- SMI


Protagonista indiscusso della giornata è il petrolio, soprattutto quello di estrazione americana (WTI) che oggi ha subito un crollo del 37% (non succedeva dal 1982, altri tempi). Abbiamo già evocato qualche post fa le ragioni che stanno spingendo l'oro nero verso il basso. La crisi innescata dal covid19, ha quale diretta conseguenza un calo della domanda stimata per il momento tra i 25 e i 29 milioni di barili al giorno. Il taglio di 10 mio dell'altro fine settimana non è stato sufficiente. Si continua a pompare e a frastagliare le zone petrolifere ma i depositi iniziano ad essere insufficienti. L'America non esporta greggio e quindi o tagliano la produzione oppure devono svendere ed è quello che sta succedendo.
Il Brent estratto nei mari del Nord è meno toccato in quanto lo stoccaggio avviene anche sulle superpetroliere ed è più facilmente manovrabile.
Se dobbiamo essere sinceri, la quotazione del petrolio, ci pare un indicatore più affidabile di quanto sta effettivamente accadendo all'economia reale: le borse, che dovrebbero essere dell'economia lo specchio, in questo momento sembrano voler negare lo scenario catastrofista e, soprattutto quella legata alla tecnologia americana , ha il vento in poppa: -3.59% ytd... come se non fosse successo nulla... ci pare molto strano.
Le borse europee invece ci sembrano un pochino più realiste, anche perché l'erogazione dei fondi promessi dall'UE non è per domani...

La borsa Svizzera pure lei fa eccezione... siamo a 9660 punti, -9% ytd, non male, ma è trascinata dal solito trio (NESN, ROG e NOVN) e quindi non è proprio molto rappresentativa dello scenario economico del nostro paese. Per il momento ci è sembrato più corretto ritracciare il supporto dinamico e vediamo chiaramente come anche lo SMI si sta appiattendo un po' come la curva dei contagiati... magari avrà la forza di superare i 9700 punti ma per il momento consigliamo ancora prudenza

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