mercoledì 29 aprile 2020
PIL usa e SMI
Se rileggete con attenzione gli appunti dei giorni passati, eravamo convinti che il mercato non avesse più la forza necessaria per far un ulteriore balzo verso l'alto. Lo scenario più appropriato ci sembrava quello dello spostamento laterale, che prima o poi sarebbe sfociato con una rottura verso il basso e noi pronti a vendere.
Invece siamo stati, ma non ci dispiace più di tanto, smentiti dai fatti e ieri abbiamo assistito al superamento della resistenza a 9800 punti supportata anche da un aumento dei volumi (vedi freccia rossa).
Non possiamo essere certi di nulla ma questo sforamento, sicuramente causato dalla rotazione settoriale (meno farma e più banche/assicurativi), può ora continuare fino all'incrocio della media mobile dei 200 giorni (linea gialla poco visibile ma l'incrocio potrebbe arrivare a ridosso dei 10'000 punti).
Mentre stiamo scrivendo, annotiamo che i mercati se ne sono fatti un baffo dei dati macro americani pubblicati oggi, che segnalano un PIL a -4.8 (atteso -4%) e spingono l'economia USA in prossimità di una recessione, ma si sono concentrati sull'annuncio di Gilead Sciences e sui riscontri positivi ottenuti dal test clinico sul farmaco Remdesivir in ottica anti-Covid19.
E' chiaro che se in tempi brevi, un farmaco od un mix di farmaci, si dimostrasse efficace, molto probabilmente dovremo riscrivere un pezzettino degli scenari catastrofici disegnati da non pochi analisti. Il mercato per il momento si sta prendendo sulle sue spalle una bella serie di rischi anticipando, e non di poco, una sorta di pseudo ritorno alla normalità. Non si spiegano altrimenti certe performances che sono ovviamente sostenute da una marea di liquidità in cerca di un approdo.
A questo punto intuiamo che il rischio maggiore dei prossimi mesi, non è costituito da una miriade di dati economici che saranno disastrosi ma già in parte "digeriti" dai mercati, ma il rischio supremo è quello di un eventuale riacutizzarsi dell'epidemia e relativa lockdown.
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