A quanto pare, Trump si è deciso a concedere la vittoria delle elezioni a Binden, che in questi giorni fregandosene dei capricci del Capo di Stato uscente, sta alacremente lavorando per formare la futura squadra governativa all'interno della quale spicca la Signora Yellen (Ex FED) che ha piazzato a capo del Tesoro: non vi nascondiamo che siamo curiosi di vedere quali saranno le sue prime mosse.
Yellen a parte, la mossa di Trump ha contribuito a togliere ulteriormente un po' di tensione dal mercato, favorendo una volta di più, l'evoluzione positiva delle borse di mezzo mondo: la situazione di quella americana si commenta da sola dove spicca un Nasdaq con un +32% ytd... Le borse Europee presentano invece una situazione più variegata con Spagna e Inghilterra che devono ancora recuperare un -15%, mentre le altre si stanno avvicinando a grandi passi verso lo zero.
L'annuncio di Astra-Zeneca di ieri mattina si aggiunge a quelli di Pfizer e Moderna e ne aspettiamo altri nei prossimi giorni/settimane: ciò significa che la probabilità che si inizi con una vera e propria vaccinazione di massa a partire, diciamo da fine marzo, diventa sempre più plausibile e contribuisce a rasserenare gli animi.
Venerdì vedremo se, come dalle aspettative, le frustrazioni accumulate in queste settimane/mesi di semi-lockdown verranno stemperate dall'e-shopping tipico del Black-Friday: sarà un barometro parecchio seguito dagli analisti e tutti si aspettano numeri importanti e se NON lo saranno: pronti a vendere.
Se guardiamo la borsa Svizzera, sono giorni che si tenta un sorpasso della resistenza a 10'500 punti senza un vero sfondamento a causa della pesantezza di Roche, Novartis e Nestlé che praticamente non si muovono ed anzi tendono ad un leggero arretramento. Forse la notizia di oggi che Novartis avvierà un share buy-back da 2.5 miliardi di $ che terminerà alla fine del primo semestre del prossimo anno potrebbe farla uscire dalla sua apatia ma non ci contiamo più di tanto.
Insomma, bene tutto quello che è successo fino ad ora, bene il ritorno dei ciclici (assicurazioni, banche, ecc) ma abbiamo bisogno di nuovi stimoli...
Farà certo piacere alla nostra Banca Nazionale vedere un euro/chf rafforzarsi. L'arrivo di Biden si fa sentire e la prospettiva di un approccio più morbido e meno spigoloso nei riguardi degli storici partners esteri, sta convincendo gli investitori a ridurre i beni rifugio. I vaccini fanno il resto. Pensiamo che quota 1.09/1.10 a breve non sia impossibile da vedere.
Coerentemente, anche l'oro bene rifugio per eccellenza, sta ritracciando. Non facciamo fatica a vedere una quotazione evolvere sotto i 1800 dollari per oncia. Da qualche giorno siamo venditori senza comunque azzerare la posizione che manteniamo per una questione di diversificazione ed in caso di aumento delle pressioni inflazionistiche implicite nella politica economica che verrà adottata dalla nuova amministrazione USA.
Gli amanti delle cripo valute si staranno, giustamente, fregando le mani: il record storico del bitcoin è a portata di mano. Facciamo fatica, considerati i limiti del Bitcoin, a comprendere la ratio che soggiace a questo ritorno di fiamma, ma è evidente che qualche cosa ci sfugge... Sarà la blockchain che lo sorregge, sarà la carenza di controlli oppure semplicemente sono le previsioni della sua evoluzione futura che lo rende appetitoso: secondo gli analisti, fra 12 mesi la quotazione potrà essere all'interno di un range che varia dai 25'000$ ai 300'000 $... Per gli interessanti che non hanno voglia di aprire un conto in bitcoin esistono gli etf (anche in leva) acquistabili sganciando della fiat money (detta anche moneta legale...)
Nessun commento:
Posta un commento