venerdì 13 novembre 2020

Si torna a rifettere


 Sta per finire una settimana dominata dall'annuncio di Pfizer che il vaccino anti covid19 è quasi pronto ed è efficace nel 90% dei casi. Non poteva esserci notizia più appetitosa per risollevare il morale degli investitori che infatti non si sono fatti pregare ed hanno iniziato ad acquistare, come se non vi fosse più un domani, invertendo così un trend che da metà ottobre stava puntano al ribasso. 

Negli ultimi due giorni stiamo comunque osservando una diminuzione dei volumi e di conseguenza una certa difficoltà a superare la resistenza dei 10530 punti. Infatti, dopo il comprensibile entusiasmo per la notizia di Pfizer, le riflessioni si stanno facendo più profonde ed i problemi da risolvere sono ancora molt: si va da quelli del trasporto del vaccino e relativa conservazione dello stesso ( che come avevamo già detto, necessitano di temperature molto base (-80 gradi) ), ai problemi logistici per la conservazione dello stesso (nella foto un impianto di stoccaggio vaccini in Belgio delle dimensioni di un campo da calcio), a quelli molto più delicati che vanno dall'efficacia del vaccino sulle differenti classi di età, alla

durata della copertura immunologica, agli eventuali richiami fino e all'efficacia dello stesso sulle persone cosiddette asintomatiche. Insomma, siamo agli inizi e non alla fine di un percorso che sembra ancora lungo: non siamo degli scienziati, ma sulla scorta di queste ed altre osservazioni ci permettiamo di dubitare che una vaccinazione di massa possa essere prevista in tempi rapidi. Per il momento sta ancora vincendo il virus e noi ci dobbiamo muovere con cautela... anche in borsa!

Piccola nota polemica: non è piaciuto a molti il comportamento del CEO di Pfizer che lunedi 9 in concomitanza con l'annuncio ha scaricato una vagonata di azioni della società che conduce. Pare che fosse un alleggerimento già pianificato da tempo ma comunque la scelta del giorno è per lo meno sospetta e squalifica il personaggio...



 La rotazione settoriale continua: meno tecnologia, più ciclici. Questo fa bene all'Europa e anche alle nostre performance che questa settimana sono decisamente migliorate.




Il dollaro sia contro chf che euro si è ripreso allontanandosi dai rispettivi supporti. Non pensiamo comunque che ci saranno grossi movimenti rialzisti nei prossimi giorni.


Abbiamo gettato anche un'occhiata ai rendimenti del Treasury americano e del Bund tedesco a 10 anni:



La dinamica dei rendimenti americani sta probabilmente scontando una leggera ripresa dell'inflazione trainata da una ripresa che ad esempio in Europa si fa fatica a vedere...


...ed infatti la dinamica ribassista dei rendimenti del Bund tedesco è evidente. Con l'annuncio di Pfizer vi è stata una risposta più che altro emotiva ma ora che si è tornati a riflettere,  la dinamica ritorna ad essere ribassista. Quindi nei giorni scorsi ci sarà stata un po' di volatilità sull'obbligazionario ma non un vero e duraturo cambiamento del trend che rimane a favore degli investimenti azionari.

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